Festa: 26 dicembre
sec. I
Primo martire cristiano, e proprio per questo viene celebrato subito
dopo la nascita di Gesù. Fu arrestato nel periodo dopo la Pentecoste,
e morì lapidato. In lui si realizza in modo esemplare la figura del martire come
imitatore di Cristo; egli contempla la gloria del Risorto, ne proclama la divinità,
gli affida il suo spirito, perdona ai suoi uccisori. Saulo testimone della sua lapidazione ne raccoglierà
l'eredità spirituale diventando Apostolo delle genti.
Patronato: Diaconi, Fornaciai, Mal di testa
Etimologia: Stefano = corona, incoronato, dal greco
Emblema: Palma, Pietre |
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La celebrazione della festa patronale il 26 dicembre
Giovedì, 26 dicembre 2002: Alle ore 10 30: solenne concelebrazione
eucaristica in Duomo, presieduta da mons. Erminio De Scalzi,
abate di S. Ambrogio e Vescovo ausiliare a Milano ( La
Parola di Dio
,
testo omelia
)
Venerdì, 26 dicembre 2003: Saranno celebrate due sante messe. Alle ore
10 30, in Duomo: solenne concelebrazione eucaristica, presieduta
dal nostro Vescovo mons. Dante Lafranconi. Alle ore 18 00: santa
messa a san Francesco.
(
La Parola di Dio, dal giornale della parrocchia leggi
l'omelia )
Sabato, 26 dicembre 2004: Le messe seguono l'orario festivo. Alle 10
30 in Duomo: solenne concelebrazione eucaristica, presieduta
da S.E. mons. Giovanni Volta , già Vescovo di Pavia.
La messa sarà trasmessa anche sul circuito nazionale di Radio Maria. (
La Parola di Dio, dal giornale della parrocchia leggi l'omelia )
Lunedì, 26 dicembre 2005: Verranno celebrate due sante messe, entrambe
in Duomo: alle ore 10 30 e alle ore 18 00. La messa delle ore
18, animata dalla Corale di Santo Stefano, verrà presieduta da S.E. mons. Mario Meini, Vescovo di Orbetello, Pitigliano e Sovana. A questa messa sarà presente anche il nostro Sindaco per la tradizionale offerta del cero.
(
Immagine La Parola di Dio , dal giornale della parrocchia leggi
l'omelia )
Martedì, 26 dicembre 2006: Due sante messe, entrambe
in Duomo: alle ore 10 30 e alle ore 18 00. La messa delle ore
18, animata dalla Corale, verrà presieduta da S.E. mons. Giovanni Santucci, Vescovo di Massa Marittima-Piombino.
A questa messa saranno presenti anche alcuni sacerdoti della nostra Zona Pastorale e il nostro Sindaco di Casalmaggiore per la tradizionale offerta del cero.
(Una immagine
, dal giornale della parrocchia, a pagina 5, leggi
l'omelia )
Mercoledì, 26 dicembre 2007: Due sante messe, entrambe in Duomo: alle 10 30 e alle 18. La messa delle 10 30, animata dalla Corale, verrà presieduta da mons. Gianni Carru, sottosegretario della Congregazione del clero. ( La Parola di Dio,
ascolta l'omelia )
Venerdi, 26 dicembre 2008 : Ore 10 30: Solenne concelebrazione eucaristica
presieduta da S.E. mons. Egidio Caporello, Vescovo
emerito di Mantova (in Duomo). Il quale tuttavia, per una incomprensione giunse in Duomo soloverso la fine della Celebrazione e i fedeli dovettero accontentarsi di un semplice saluto.
Sabato, 26 dicembre 2009:
Celebrate due sante messe, entrambe in Duomo: alle 10 30 e alle ore 18. La messa delle ore 18, animata dalla Corale, presieduta da mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino e Montefeltro.
La trascrizione dell'omelia a pagina 2 del giornale Ritrovarci (n. 1 - 2010).
Sabato, 26 dicembre 2010: Celebrate due sante messe, entrambe in Duomo: alle 10 30 e alle ore 18. La messa delle ore 18, animata dalla Corale, presieduta dall'Arcivescovo abate di Modena - Nonantola mons. Antonio Lanfranchi: .. ascolta l'omelia (6,49 MB)..
Il Martirio di Santo Stefano
Dopo la Pentecoste gli apostoli rivolsero l'annuncio del
messaggio cristiano ai più vicini, agli Ebrei, attizzando
il conflitto appena sopito da parte delle autorità
religiose. Come Cristo, gli apostoli conobbero subito l'umiliazione
delle verghe e della prigione, ma appena liberati dalle catene
ripresero la predicazione del vangelo. La prima comunità
cristiana, per vivere integralmente il precetto della carità
fraterna, mise tutto in comune, spartendo quotidianamente
quanto bastava per il sostentamento. Col crescere della comunità,
gli apostoli affidarono il servizio dell'assistenza giornaliera
a sette ministri della carità, detti diaconi.
Tra questi faceva spicco il giovane Stefano, che, oltre a
svolgere le funzioni di amministratore dei beni comuni, non
rinunciava ad annunciare la buona novella, e lo fece con tanto
zelo e con tanto successo che i Giudei, "gettatisi su
di lui, l'afferrarono e lo condussero davanti al sinedrio.
Poi produssero falsi testimoni i quali dissero: Costui non
cessa di pronunciare parole contro il luogo santo e la Legge.
Lo abbiamo infatti sentito dire che quel Gesù di Nazaret
distruggerà questo luogo e cambierà le istituzioni
che Mosé ci ha tramandate".
Stefano, come si legge al capitolo 7 degli Atti degli apostoli,
"pieno di grazia e di fortezza", prese a pretesto
la sua autodifesa per illuminare le menti dei suoi avversari.
Dapprima compendiò la storia ebraica da Abramo a Salomone,
quindi affermò di non aver bestemmiato né contro
Dio, nè contro Mosè, la Legge o il Tempio. Dimostrò
infatti che Dio si rivelava anche fuori del Tempio e si accingeva
ad esporre la dottrina universale di Gesù come ultima
manifestazione di Dio, ma i suoi avversari non gli consentirono
di proseguire il discorso, poiché, "menando alte
grida, si turarono le orecchie... poi lo trascinarono fuori
della città e lo lapidarono".
Piegando le ginocchia sotto la martellante pioggia di pietre,
il primo martire cristiano ripetè le stesse parole
di perdono pronunciate da Cristo sulla croce: "Signore,
non imputare loro questo peccato". Nel 415 la scoperta
delle sue reliquie suscitò grande commozione nel mondo
cristiano. Quando parte di queste reliquie vennero portate,
più tardi, da Paolo Orosio nell'isola di Minorca, fu
tale l'entusiasmo degli isolani che, ignorando la lezione
di carità del primo martire, passarono a fil di spada
gli Ebrei ivi emigrati. La festa del primo martire fu celebrata
sempre immediatamente dopo la festività natalizia,
cioè tra i "comites Christi", i più
vicini alla manifestazione del Figlio di Dio, perché
per primi ne resero testimonianza.
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