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Notizie storiche
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a cura di Enrico Cirani |
L'Oratorio Maschile della Parrocchia
di Santo Stefano di Casalmaggiore all'inizio del 1900 aveva
sede presso la Chiesa di San Francesco, nella parte residuale
dell'antico Convento: solo quattro stanzette al piano terreno
(tra le quali l'antica sagrestia della chiesa) ed un cortile;
al piano superiore l'abitazione del sacerdote.
La piccola cripta sottostante la parte absidale della chiesa,
scampata all'incendio del 1919, era stata adibita a cappella.
Compito dell'Oratorio era anzitutto la scuola di catechismo
gestita anche colla collaborazione delle religiose degli istituti
locali, presso i quali era ospitata, pur con molte limitazioni,
la gioventù femminile, priva di un proprio oratorio.
Vi aveva sede anche il battagliero Circolo cattolico maschile
Alessandro Manzoni, che nel 1920 contava 93 soci, oltre un gruppo
di 28 scout. Per l'attività ricreativa era stato ricavato
entro la casa abbaziale il teatro Manzoni (attivo sino al 1960),
che fungeva da cinematografo parrocchiale (prima muto e poi
sonoro) e da teatro per la filodrammatica giovanile.
Il Circolo divenne poi Associazione Giovanile di Azione Cattolica
Alessandro Manzoni, con annessa la sezione aspiranti intitolata
a Pier Giorgio Frassati.
L'impegno formativo nell'Azione Cattolica, rigoroso ed insieme
avvincente, attento anche agli aspetti organizzativi e ricreativi,
portò l'Associazione Manzoni a non comuni livelli qualitativi
e numerici: essa divenne il nucleo trainante di tutte le attività
dell'Oratorio ed ebbe pure la ventura di formare un valido gruppo
di giovani che, negli anni del dopoguerra, costituirono il nerbo
della presenza dei valori cristiani nella vita pubblica locale.
L'insufficienza dei locali, la mancanza di strutture ricreative
adeguate, l'inesistenza di un edificio per l'Oratorio femminile,
indussero nel 1947 la parrocchia, d'intesa colle autorità
diocesane, all'avvio di un impegnativo piano tecnico e finanziario
per realizzare una Casa della Gioventù (e delle attività
parrocchiali in genere), procedendo all'acquisto di alcuni immobili
limitrofi. Già all'inizio del 1949 l'edificio ristrutturato
poteva ospitare la nuova razionale sede dell'Oratorio maschile.
Tuttavia dopo solo qualche anno l'iniziativa venne abbandonata.
L'oratorio fu trasferito nella casa abbaziale, destinando l'edificio
di san Francesco, previe ulteriori rilevanti ristrutturazioni,
a sede del Collegio Don Bosco, che precedentemente era ospitato
in palazzo Diotti. Il Collegio però cessò la sua
attività col 1970.
L'oratorio, divenuto maschile e femminile nella nuova sede,
venne intitolato a Giacomo Maffei, giovane universitario casalasco,
morto nel 1935 dopo una breve esemplare vita, vissuta nella
scia dell'educazione ricevuta negli istituti scolastici salesiani.
La sua attività di apostolato, nelle file dell'Azione
Cattolica e nella Società San Vincenzo, la sua solida
formazione religiosa documentata anche dai suoi scritti, furono
oggetto di particolare interessamento da parte dei religiosi
Salesiani, con diffusione di sue biografie e col proposito,
poi accantonato, di promuoverne una causa di beatificazione.
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