Perchè la Chiesa non può
non parlare
I Tazebao - EDIZIONE STRAORDINARIA sono disponibili consultando
il
Calendario pastorale della Parrocchia.
"Non è compito della Chiesa
formulare soluzioni concrete e meno ancora soluzioni
uniche per questioni temporali che Dio ha lasciato
al libero e responsabile giudizio di ciascuno, anche se è
suo diritto e dovere pronunciare giudizi morali su realtà
temporali quando ciò sia richiesto dalla fede o dalla
legge morale.[14] Se il cristiano è tenuto ad «ammettere
la legittima molteplicità e diversità delle
opzioni temporali»,[15] egli è ugualmente chiamato
a dissentire da una concezione del pluralismo in chiave di
relativismo morale, nociva per la stessa vita democratica,
la quale ha bisogno di fondamenti veri e solidi, vale a dire,
di principi etici che per la loro natura e per il loro ruolo
di fondamento della vita sociale non sono negoziabili".
Congregazione per
la Dottrina della Fede
[14] Cfr. CONCILIO VATICANO II, Cost.
Past. Gaudium et spes, n. 76.
[15] Ibid, n. 75.
(da:
Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno
e il comportamento dei cattolici nella vita politica,
24 novembre 2002. La Congregazione per la Dottrina della Fede,
sentito anche il parere del Pontificio Consiglio per i Laici,
ha ritenuto opportuno pubblicare la presente Nota. La Nota
è indirizzata ai Vescovi della Chiesa Cattolica e,
in special modo, ai politici cattolici e a tutti i fedeli
laici chiamati alla partecipazione della vita pubblica e politica
nelle società democratiche. Il Sommo Pontefice Giovanni
Paolo II nell’Udienza del 21 novembre 2002 ha approvato la
presente Nota, decisa nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione,
e ne ha ordinato la pubblicazione).
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