Perchè la Chiesa non può 
                      non parlare
					  
					  
                     
                    I Tazebao - EDIZIONE STRAORDINARIA sono disponibili consultando 
                    il   
                    Calendario pastorale  della Parrocchia.  
					  
                    
                   
                   
				  
                  " I genitori, avendo il dovere 
                    ed il diritto primario e irrinunciabile di educare i figli, 
                    debbono godere di una reale libertà nella scelta della 
                    scuola. Perciò i pubblici poteri, a cui incombe la 
                    tutela e la difesa della libertà dei cittadini, nel 
                    rispetto della giustizia distributiva, debbono preoccuparsi 
                    che le sovvenzioni pubbliche siano erogate in maniera che 
                    i genitori possano scegliere le scuole per i propri figli 
                    in piena libertà, secondo la loro coscienza.  
                  D'altra parte, tocca allo Stato provvedere 
                    perché tutti i cittadini possano accedere e partecipare 
                    in modo conveniente alla cultura e si preparino adeguatamente 
                    all'esercizio dei doveri e dei diritti civili. Sempre lo Stato 
                    dunque deve tutelare il diritto dei fanciulli ad una conveniente 
                    educazione scolastica, vigilare sulla capacità degli 
                    insegnanti e sulla serietà degli studi, provvedere 
                    alla salute degli alunni ed in genere promuovere tutto l'ordinamento 
                    scolastico tenendo presente il principio della sussidiarietà 
                    ed escludendo quindi ogni forma di monopolio scolastico. Tale 
                    monopolio infatti contraddice ai diritti naturali della persona 
                    umana, allo sviluppo e alla divulgazione della cultura, alla 
                    pacifica convivenza dei cittadini ed anche al pluralismo, 
                    che è oggi la regola in moltissime società." 
                  Concilio Vaticano 
                    II  
                  (da: Concilio Vaticano II -  
                    DICHIARAZIONE GRAVISSIMUM EDUCATIONIS SULL'EDUCAZIONE CRISTIANA 
                    , n. 6, 28 ottobre 1965).   
                      
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