Perchè la Chiesa non può
non parlare
In ambito sociale e politico, il cattolico
opera secondo la propria responsabilità e competenza;
ma 'le sue scelte devono essere coerenti con la visione cristiana
dell'uomo e la dottrina sociale della Chiesa', criterio obbligato
di riferimento. La comunità cristiana, e di conseguenza
anche i soggetti che la rappresentano pubblicamente, non si
schiera con nessun partito o coalizione, ma non può
rimanere indifferente a qualsiasi posizione. "La Chiesa
non deve e non intende coinvolgersi con alcuna scelta di schieramento
politico o di partito, come del resto non esprime preferenze
per l'una o l'altra soluzione istituzionale o costituzionale,
che sia rispettosa dell'autentica democrazia. Ma ciò
nulla ha a che fare con una "diaspora" culturale
dei cattolici, con un loro ritenere ogni idea o visione del
mondo compatibile con la fede, o anche con una loro facile
adesione a forze politiche e sociali che si oppongano, o non
prestino sufficiente attenzione, ai principi della dottrina
sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita
umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la
solidarietà, la promozione della giustizia e della
pace. È più che mai necessario dunque educarsi
ai principi e ai metodi di un discernimento non solo personale,
ma anche comunitario, che consenta ai fratelli di fede, pur
collocati in diverse formazioni politiche, di dialogare, aiutandosi
reciprocamente a operare in lineare coerenza con i comuni
valori professati" (Giovanni Paolo II, Discorso
al Convegno ecclesiale di Palermo)..
Per dare concreta attuazione al discernimento comunitario
in ambito politico, si promuovano, a vari livelli, 'luoghi
e opportunità di confronto' tra i cattolici che fanno
politica, a cominciare dal rilancio delle Settimane sociali
a livello nazionale. Tali iniziative, mentre possono contribuire
a rasserenare lo stesso dibattito politico, sono preziose
per evitare che le divisioni politiche si ripercuotano dannosamente
all'interno della comunità ecclesiale. Più preziosa
ancora è la preghiera per gli uomini politici, "per
tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo
trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà
e dignità" (1 Tm 2,2).
Conferenza Episcopale
Italiana
(da: "Con il dono della carità
dentro la storia, La Chiesa in Italia dopo il Convegno
di Palermo, n. 32, 26 maggio 1996. Il convegno di Palermo
(20-24 novembre 1995), il terzo della serie, si sviluppò
attorno al tema "Il Vangelo della Carità per una
nuova società in Italia").
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