GENITORI, FIGLI, PRETI E ULTIMO DELL'ANNO
I fatti sembrano raccontare di un grosso numero di adolescenti che l'ultimo dell'anno parteciperà alla festa organizzata da un noto locale della zona.
Un gruppo di essi, tempo fa si era mobilitato per organizzare la serata in oratorio ma di fronte all'imperativo "no alcool!" aveva desistito.
Ne ricaviamo alcune riflessioni:
1. I giovani (ma chiamiamoli ragazzi perché il termine è più vicino alla realtà) non riescono più a concepire una festa senza la presenza di alcoolici ( No alcool no party ).
2. I ragazzi ottengono il permesso dai genitori con la frase: Mamma, ci vanno tutti . In realtà per 100 ragazzi che dicono così, abbiamo 100 coppie di genitori che non si consultano tra loro (tra famiglie, si intende) e che a malincuore (speriamo) dicono di sì.
3. Queste feste sono di difficilissima gestione: di solito l'alcool o la droga se non sono proposti all'interno del locale sono offerti nelle immediate vicinanze spaziali e temporali.
4. Queste feste favoriscono approcci sessuali casuali e banali: la questione è affrontata in termini di "protezione" o "precauzione".
5. A differenza degli oratori, dove spesso i genitori vanno a pescare la pulce all'interno dell'organizzazione dell'evento, improvvisamente, nel caso dei locali pubblici, nessuno si preoccupa di parlare con il gestore o di verificare finalità, motivazioni e stile della festa.
6. Si fanno tanti discorsi di sicurezza stradale e poi queste feste mettono in movimento in orari a rischio decine e decine di autovetture di genitori che un po' imbarazzati accompagnano e vanno a riprendere ad orari impossibili.
7. Si parla tanto di salute e nessuno si preoccupa del livello assurdo della musica. Le sigarette nuociono gravemente alla salute ma ovunque (scuola e oratori compresi) agli adolescenti si permette di fumare (anche a casa?!).
8. Dopo l'evento cala un pietoso silenzio: meglio non pensarci più, meglio che non si sappia in giro. Mio figlio è tornato a casa: più o meno ubriaco, più o meno stordito ma è tornato a casa.
Stando così le cose, gradiremmo che i genitori avessero il coraggio di tenere i figli in casa. I coraggio di affrontare i loro musi. Il coraggio di parlare. Il coraggio di motivare. Il coraggio di organizzare un'alternativa.
Non in oratorio! Per quest'anno tempo scaduto: l'oratorio è una scelta non un ripiego.
Casalmaggiore, 27 dicembre 2009
Domenica della Sacra Famiglia |