Riceviamo e pubblichiamo una lettera, in occasione dellincontro
di Nada con il pubblico casalese, organizzato dal Teatro comunale
di Casalmaggiore per domenica 3 dicembre 2006.
Lignoto è quasi lunica nostra
tradizione?!?
Ho reagito, dentro di me, a questa espressione, che ho letto
su una locandina in questi giorni, non mi ricordo lautore.
Ma come mi sono detto mentre come cittadino
cristiano mi sento invitato a vivere il tempo dellAvvento
come tempo di preparazione al Natale (seguendo una tradizione
che viene da lontano), la cultura pubblica stravolge
la tradizione e ci propina questa espressione come lultimo
ritrovato del nulla che ormai domina latmosfera
di questi nostri tempi.
Premetto che non ho ancora visto lo spettacolo. Premetto che
non ho nulla nei confronti di Nada: anzi, mi auguro e spero
che Nada sia migliore di quella espressione.
Ma come mi sono ancora domandato veniamo proprio
dall ignoto? E
Dante Alighieri? E
la Divina Commedia? E il ciclo di Giotto su San Francesco
dAssisi? E le nostre Madonne senesi? E tutti
gli splendidi e luminosi capolavori dellarte sacra e
profana dei nostri secoli doro? E Alessandro Manzoni?
E San Giovanni Bosco? E Padre Pio da Pietrelcina? E papa Giovanni
XXXIII? E il monachesimo? E le nostre parrocchie? E i nostri
campanili e le nostre santelle? E i funerali cristiani? E
i nostri Oratori? E i nostri santi, che hanno dato il nome
a un numero innumerevole di banche, di strade, di piazze,
di paesi (controllare latlante geografico italiano
)?
E le case di accoglienza? E le nostre San Vincenzo? E le nostre
case di recupero per tossicodipendenti? E le festività
religiose? E il calendario del tempo (prima e dopo Cristo)?
E la benedizione delle stalle, delle piazze, delle scuole,
delle fontane, degli edifici pubblici? E la Virgo fidelis,
patrona dellArma dei carabinieri? E le marce della pace
ad Assisi? E i funerali di Giovanni Paolo II? E i battesimi,
le prime comunioni e le cresime? E i capolavori della musica
sacra (Monteverdi, Vivaldi, Bach, Mozart, Beethoven, Bruckner
)?
E i santuari europei, meta di milioni di pellegrini? E il
nostro santuario della Fontana? E la devozione alla Madonna,
così cara al popolo? E il suono della campane, che
avverte i nati e i morti e annuncia le celebrazioni religiose?
Per non parlare di tutto il patrimonio di pensiero e anche
giuridico, che deriva dallincontro fra il pensiero di
Atene, limpero di Roma, lebraismo e il cristianesimo?...
Tutto spazzato via, con un colpo di spugna, dallignoto,
dichiarato per decreto-legge come la nostra identità,
lidentità della nostra tradizione, da chi crede
di avere in mano le redini della cultura e usa i soldi di
tutti per denudare le coscienze, per manomettere la storia,
per diseducare, insomma. Con tutti gli sforzi che si dovrebbero
fare per educare la gente e soprattutto i giovani ad aver
stima della tradizione (perché senza tradizione
non ci può essere educazione), con tutto limpegno
culturale e anche finanziario che dovrebbe essere investito
per rinverdire la tradizione (che non poggia affatto
sullignoto, ma su strade percorse da popoli interi e
da innumerevoli generazioni: la scuola stessa non dovrebbe
forse trasmettere la nostra tradizione?), non cè
altro da predicare che il nulla, il buio, lignoto? Ma
è cultura tutto questo? Dove stiamo andando? Mi pare
che facciamo di tutto per farci del male. Tutto questo è
inquietante. Mi ribello come cittadino, anzitutto. E poi mi
ribello come cristiano: perché, da cittadino cristiano,
anchio sono un contribuente. E vorrei che i soldi pubblici
fossero spesi il meglio possibile.
A meno che io mi sia sbagliato. E abbia frainteso quellespressione
In questo caso ne sarei contento.
Un cittadino di Casalmaggiore
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