STIAMO CON IL PAPA NEI CONTENUTI E NEI TONI
In merito alle reazioni degli ambienti islamici alla lezione
di papa Benedetto XVI all'Università di Ratisbona.
Ci spaventano e ci indignano le reazioni scomposte e di piazza
alle affermazioni di Benedetto XVI. Che dire?
1. Il Papa, come dimostra lintera sua predicazione di
questi primi tempi del suo pontificato, non voleva e non vuole
affatto offendere i credenti islamici, ma richiamare tutti
ad un corretto uso della ragione. Nella sua lezione magistrale
a Ratisbona ha più volte ribadito che non agire
secondo ragione è contrario alla natura di Dio e alla
natura dellanima. Il Papa ha posto una domanda
teologica a tutti, islam compreso: qual è la natura
di Dio? E accettabile laffermazione che Dio può
essere talmente oltre la ragione umana da contraddirla,
ad esempio negando che la violenza e la costrizione, nel campo
della diffusione della fede, siano un male? E che il male,
come tale, non può trovare alcuna giustificazione,
tanto meno di carattere religioso?
2. A questa domanda teologica si deve dare risposta,
senza inscenare proteste di piazza, che non aiutano né
il dialogo interreligioso, né la ricerca della verità.
E ben strano che ogni venerdì alcuni esponenti
religiosi islamici possano lanciare invettive e minacce anche
di morte contro coloro che sono di altre fedi religiose e
che il Papa, invece, non possa affermare che odio e fanatismo
distruggono la vera immagine di Dio.
3. Nel suo discorso a Ratisbona il Papa ha del resto ricordato
un versetto coranico che è il più citato dai
musulmani in Occidente: Nessuna costrizione nelle cose
di fede, per dire appunto che anche lislam sostiene
la libertà di coscienza. Nello stesso tempo il Papa
non poteva non sollevare un problema che riguarda alcuni aspetti
estremistici presenti sia nel testo coranico come nelle
vicende storiche dellislam un problema che è
sotto gli occhi di tutti: luso della violenza e la minaccia
della forza per la propagazione della fede musulmana.
4. Affermando che Dio è logos, e dunque è Ragione,
Benedetto XVI ha inteso riportare tutti, compreso lOccidente,
ad accogliere ogni autentica esperienza religiosa, a prendere
sul serio le vere esigenze di verità, di bellezza e
di giustizia presenti nel cuore di ogni uomo e quindi a respingere
le degenerazioni violente di tutti coloro che, in nome di
unideologia, religiosa o laicistica, rinunciano alla
ragione per fini di potere. E sotto questo aspetto la vera
critica del Papa è allOccidente, tentato dal
disprezzo di Dio e dal cinismo che considera
il dileggio del sacro un diritto della libertà ed eleva
lutilità a supremo criterio per i futuri successi
della ricerca (omelia di Benedetto XVI a Monaco di Baviera,
10 settembre 2006).
Non si può nascondere il sospetto che ogni pretesto
venga strumentalizzato per imporre la propria visione del
mondo e venga utilizzato per evitare di percorrere le strade
del dialogo, anche quando il dialogo viene offerto in modo
pacifico e costruttivo, sia pure in termini di chiarezza e
di verità, come è nello stile di Papa Benedetto
XVI. Al Papa si risponda se si vuol rispondere e se
si hanno argomenti per rispondere con gli stessi metodi
e, possibilmente, con gli stessi toni di pacatezza, di riflessività
e di garbo. Diversamente, il sospetto di pretestuosità
si trasforma in un metodo che lascia trasparire soltanto la
volontà dello scontro per imporre la propria supremazia.
Casalmaggiore, 16 settembre 2006
Il parroco
Don Alberto Franzini
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