Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

nel Web sito DuomoCasalmaggiore

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Il 9 aprile 2006, Domenica delle palme, è costituito "ad experimentum" l'UFFICO STAMPA della parrocchia attraverso il quale il parroco e gli organismi parrocchiali manifestano le proprie valutazioni e riflessioni sui maggiori temi della vita ecclesiale e civile.

 

COMUNICATO DEL 16 SETTEMBRE 2006


STIAMO CON IL PAPA NEI CONTENUTI E NEI TONI
In merito alle reazioni degli ambienti islamici alla lezione di papa Benedetto XVI all'Università di Ratisbona.

Ci spaventano e ci indignano le reazioni scomposte e di piazza alle affermazioni di Benedetto XVI. Che dire?
1. Il Papa, come dimostra l’intera sua predicazione di questi primi tempi del suo pontificato, non voleva e non vuole affatto offendere i credenti islamici, ma richiamare tutti ad un corretto uso della ragione. Nella sua lezione magistrale a Ratisbona ha più volte ribadito che “non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio e alla natura dell’anima”. Il Papa ha posto una domanda teologica a tutti, islam compreso: qual è la natura di Dio? E’ accettabile l’affermazione che Dio può essere talmente “oltre” la ragione umana da contraddirla, ad esempio negando che la violenza e la costrizione, nel campo della diffusione della fede, siano un male? E che il male, come tale, non può trovare alcuna giustificazione, tanto meno di carattere religioso?
2. A questa domanda “teologica” si deve dare risposta, senza inscenare proteste di piazza, che non aiutano né il dialogo interreligioso, né la ricerca della verità. E’ ben strano che ogni venerdì alcuni esponenti religiosi islamici possano lanciare invettive e minacce anche di morte contro coloro che sono di altre fedi religiose e che il Papa, invece, non possa affermare che odio e fanatismo distruggono la vera immagine di Dio.
3. Nel suo discorso a Ratisbona il Papa ha del resto ricordato un versetto coranico che è il più citato dai musulmani in Occidente: “Nessuna costrizione nelle cose di fede”, per dire appunto che anche l’islam sostiene la libertà di coscienza. Nello stesso tempo il Papa non poteva non sollevare un problema che riguarda alcuni aspetti estremistici – presenti sia nel testo coranico come nelle vicende storiche dell’islam – un problema che è sotto gli occhi di tutti: l’uso della violenza e la minaccia della forza per la propagazione della fede musulmana.
4. Affermando che Dio è logos, e dunque è Ragione, Benedetto XVI ha inteso riportare tutti, compreso l’Occidente, ad accogliere ogni autentica esperienza religiosa, a prendere sul serio le vere esigenze di verità, di bellezza e di giustizia presenti nel cuore di ogni uomo e quindi a respingere le degenerazioni violente di tutti coloro che, in nome di un’ideologia, religiosa o laicistica, rinunciano alla ragione per fini di potere. E sotto questo aspetto la vera critica del Papa è all’Occidente, tentato dal “disprezzo di Dio” e dal “cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto della libertà ed eleva l’utilità a supremo criterio per i futuri successi della ricerca” (omelia di Benedetto XVI a Monaco di Baviera, 10 settembre 2006).
Non si può nascondere il sospetto che ogni pretesto venga strumentalizzato per imporre la propria visione del mondo e venga utilizzato per evitare di percorrere le strade del dialogo, anche quando il dialogo viene offerto in modo pacifico e costruttivo, sia pure in termini di chiarezza e di verità, come è nello stile di Papa Benedetto XVI. Al Papa si risponda – se si vuol rispondere e se si hanno argomenti per rispondere – con gli stessi metodi e, possibilmente, con gli stessi toni di pacatezza, di riflessività e di garbo. Diversamente, il sospetto di pretestuosità si trasforma in un metodo che lascia trasparire soltanto la volontà dello scontro per imporre la propria supremazia.

Casalmaggiore, 16 settembre 2006

Il parroco
Don Alberto Franzini



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