12 aprile 2006
(Pubblicato su "La Cronaca di Giovedì, 13 Aprile
2006)
Rispondo alle dichiarazioni del sig. Adamo Lupoli, che mi
attribuisce meriti "immeritati". Non ho mai esercitato
nel mio ministero parrocchiale alcuna funzione politico-partitica,
anche se non ho mai rinunciato ad educare il popolo cristiano,
affidato dal Vescovo alle mie cure pastorali, ad incarnare
la fede cristiana nelle vicende concrete della vita, secondo
l'insegnamento e la testimonianza di Papa Giovanni Paolo II,
e secondo l'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa.
Se l'aver predicato, da sempre, il rispetto della vita umana
(dal concepimento alla morte naturale), la tutela e la promozione
della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio,
e la libertà educativa dei genitori, se l'aver sostenuto
che lo Stato è al servizio della società e non
viceversa, se l'aver difeso il principio di solidarietà
e di sussidiarietà
(e potrei continuare) non
fosse conforme alla dottrina sociale della Chiesa, allora
il sig. Lupoli potrebbe avere qualche ragione.
Ricordo anche al sig. Lupoli che nelle elezioni politiche
i cittadini di Casalmaggiore hanno sempre preferibilmente
scelto lo schieramento cosiddetto moderato, molto prima che
io diventassi parroco a Santo Stefano.
Chiedo infine al sig. Lupoli se mi attribuisce anche il demerito,
coerentemente alla presunta funzione di leader, della sconfitta
dell'attuale minoranza nell'Amministrazione comunale di Casalmaggiore.
Allego anche un mio intervento all'ultimo Consiglio Pastorale
Parrocchiale del 13 marzo scorso, che può chiarificare
ulteriormente la mia posizione.
Don Alberto Franzini
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