La crisi economica si è recentemente aggravata in
Europa e coinvolge in particolare anche il Portogallo. Alcuni
leader europei pensano che il futuro dell`Unione Europea
sia a rischio. Quali lezioni imparare da questa crisi, anche
sul piano etico e morale? Quali le chiavi per consolidare
l`unità e la cooperazione dei Paesi europei in futuro?
Direi che proprio questa crisi economica, con la sua
componente morale, che nessuno può non vedere, sia
un caso di applicazione, di concretizzazione ai quanto avevo
detto prima, cioè che due correnti culturali separate
devono incontrarsi, altrimenti non troviamo la strada verso
il futuro. Anche qui vediamo un dualismo falso, cioè
un positivismo economico che pensa di potersi realizzare
senza la componente etica, un mercato che sarebbe regolato
solo da se stesso, dalle pure forze economiche, dalla razionalità
positivista, e pragmatista dell`economia - l`etica sarebbe
qualcosa d`altro, estranea a questo. In realtà, vediamo
adesso che un puro pragmatismo economico, che prescinde
dalla realtà dell`uomo - che è un essere etico
-, non finisce positivamente, ma crea problemi irresolubili.
Perciò, adesso è il momento di vedere che
l`etica non è una cosa esterna, ma interna alla razionalità
e al pragmatismo economico. D`altra parte, dobbiamo anche
confessare che la fede cattolica, cristiana, spesso era,
troppo individualistica, lasciava le cose concrete, economiche
al mondo e pensava solo alla salvezza individuale, agli
atti religiosi, senza vedere che questi implicano una responsabilità
globale, una responsabilità per il mondo. Quindi,
anche qui dobbiamo entrare in un dialogo concreto. Ho cercato
nella mia enciclica «Caritas in veritate» e
tutta la tradizione della Dottrina sociale della Chiesa
va in questo senso - di allargare l`aspetto etico e della
fede al di sopra dell`individuo, alla responsabilità
verso il mondo, ad una razionalità «performata»
dall`etica. D`altra parte, gli ultimi avvenimenti sul mercato,
in questi ultimi due, tre anni, hanno mostrato che la dimensione
etica è interna e deve entrare nell`interno dell`agire
economico, perché l`uomo è uno, e si tratta
dell`uomo, di un`antropologia sana, che implica tutto, e
solo così si risolve il problema, solo così
l`Europa svolge e realizza la sua missione.