Levento del voto è un fatto qualitativamente
importante che in nessun caso converrà trascurare.
In esso si trasferiscono non poche delle preoccupazioni
cui si è fatto riferimento, giacché il voto
avviene sulla base dei programmi sempre più chiaramente
dichiarati e assunti dinanzi allopinione pubblica,
e rispetto ai quali la stessa opinione
pubblica si è abituata ad esercitare un discrimine
sempre meno ingenuo, sottratto agli
schematismi ideologici e massmediatici. Cè
una linea ormai consolidata che sinteticamente si articola
su una piattaforma di contenuti che, insieme a Benedetto
XVI, chiamiamo «valori non negoziabili», e che
emergono alla luce del Vangelo, ma anche per levidenza
della ragione e del senso comune. Essi sono: la dignità
della persona umana, incomprimibile rispetto a qualsiasi
condizionamento; lindisponibilità della vita,
dal concepimento fino alla morte naturale; la libertà
religiosa e la libertà educativa e scolastica; la
famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna.
È solo su questo fondamento che si impiantano e vengono
garantiti altri indispensabili valori come il diritto al
lavoro e alla casa; la libertà di impresa finalizzata
al bene comune; laccoglienza verso gli immigrati,
rispettosa delle leggi e volta a favorire lintegrazione;
il rispetto del creato; la libertà dalla malavita,
in particolare quella organizzata. Si tratta di un complesso
indivisibile di beni, dislocati sulla frontiera della vita
e della solidarietà, che costituisce lorizzonte
stabile del giudizio e dellimpegno nella società.
Quale solidarietà sociale infatti, se si rifiuta
o si sopprime la vita, specialmente la più debole?
Card. Angelo Bagnasco
Dalla Prolusione del 22 marzo 2010