Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

nel Web sito DuomoCasalmaggiore
Progettazione contenuti:
Don Alberto Franzini e
Don Davide Barili
Progettazione e realizzazione Sito:
Giulio Destri
Aggiornamenti:
Martina Abelli
Responsabile "Chierichetti":
Francesco Salvatore
Responsabile "Fatti una risata":
Antonio Lucotti
18 Gennaio 2009


E’ VERO CHE LA PALESTINA NON E’ HAMAS,
MA PER HAMAS TUTTO IL MONDO E’ PALESTINA

Come ragionano questi con cui i pacifisti vorrebbero aprire un “dialogo”? Prendiamo ad esempio Yunis al Astal, deputao di Hamas ed erudito musulmano, che l’11 aprile 2008 (quando tra Israele e Hamas era ancora in vigore la tregua) in una delle tante moschee di Gaza pronunciava sermoni così: “Allah vi ha scelti per Lui stesso e per la Sua religione affinchè voi siate la forza motrice che condurrà questa nazione versi le fasi della successione, della messa in sicurezza e del consolidamento del potere, e anche verso la conquista, attraverso il proselitismo e la conquista militare, delle capitali del mondo intero. Molto presto, se Dio lo vuole, Roma sarà conquistata così come è stata conquistata Costantinopoli, come aveva predetto il nostro profeta Maometto. Oggi Roma è la capitale dei cattolici, la capitale dei Crociati, ed essa ha dichiarato guerra all’Islam ed ha impiantato i fratelli delle scimmie e dei porci in Palestina allo scopo di impedire il risveglio dell’Islam. La loro capitale servirà da postazione avanzata per le conquista islamiche che si propagheranno nell’Europa tutta intera, poi si volgeranno verso le due Americhe e anche verso l’Europa dell’Est. Io credo che i nostri figli e i nostri nipoti erediteranno grazie al nostro jihad e ai nostri sacrifici e, se Dio lo vuole, i comandanti di tale conquista verranno dai loro ranghi”.
Di questi sermoni d’odio è pieno il mondo islamico. Perciò togliamoci dalla testa l’idea che esista una correlazione tra Hamas e questione palestinese. I teorici dell’ideologia del “risveglio musulmano” si sono formati nelle migliori università occidentali, non a Gaza. E sono rampolli fanatici della borghesia araba, non i figli di quei poveri diavoli che dai territori palestinesi attraversavano ogni giorno i valichi per andare a fare i muratori in Israele. Sono ostacoli, non interlocutori per la pace.

Da “Tempi”, 15 gennaio 2009



 


 

 

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