Segnala un orripilato lettore che ieri sera il concorrente
del quiz di Gerry Scotti non sapeva rispondere alla domanda:
chi ha recitato per primo il Padre Nostro?
Dunque, Monica Bellucci direi di no: non sa recitare. Anche
Berlusconi mi sento di escluderlo: il Padre Nostro pensa
di essere lui. Forse il Padre Nostro è una favola
sul padre dei fratelli Grimm. La accendiamo?
Accendiamoci di vergogna, anche se non lo fa più
nessuno: chi osa dire che la tv dovrebbe stimolare l`apprendimento
anziché vellicare gli istinti al ribasso viene accusato
di non sapersi sintonizzare con l`umore popolare. È
probabile che in tenera età il concorrente abbia
letto il brano del Vangelo nel quale la preghiera è
recitata per la prima volta dal suo autore, un tale Gesù.
Poi è successo qualcosa: gli impegni assillanti,
la difficoltà di trattenere troppe nozioni dentro
una testa già intasata dalla classifica di serie
A. Sta di fatto che ha dimenticato il Padre Nostro e tante
altre cosette che oggi magari gli sarebbero utili per viaggiare
attraverso la vita come un turista sveglio, invece che come
una valigia a cui tutti possono dare impunemente un calcio.
Sono sicuro che servirebbe anche a me ritornare periodicamente
a scuola: un weekend al mese dietro i banchi, sotto le grinfie
dei maestri licenziati dalla Gelmini. E forse la Chiesa,
così attenta alle questioni etiche, farebbe meglio
a occuparsi della ragione sociale della ditta, che oggi
troppo spesso galleggia dentro omelie più noiose
di un film iraniano coi sottotitoli in siamese.
MASSIMO GRAMELLINI
(La Stampa, 22 ottobre 2008)