In Spagna ma anche nel resto dEuropa
avanza la statolatria che, apparentemente eliminata,
rientra dalla finestra. Lavvertimento è
di mons. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle
cause dei santi, che in unintervista al mensile Il
Consulente RE affida le preoccupazioni per le tendenze anticristiane
del Vecchio Continente e per le persecuzioni denunciate
in altre parti del mondo.
Dopo lapprovazione di alcune fra le più radicali
riforme del governo Zapatero (dal matrimonio omosessuale
alla ricerca con gli embrioni) il dialogo con la Chiesa
e con i cittadini cattolici ha conosciuto notevoli difficoltà.
Mons. Amato si sofferma in particolare su un tema spinoso;
la Educaciòn para la ciudadania (Educazione alla
cittadinanza), una sorta di Educazione civica, condita però
con elementi che stanno suscitando in Spagna un aspro dibattito.
Il timore è che attraverso questa disciplina si introducano
insegnamenti ideologici laicisti e si impongano punti di
vista contrari alle convinzioni delle famiglie. Spiega mons.
Amato: In tutta Europa si sta introducendo la categoria
della cosiddetta biopolitica. Lo Stato cioè entra
sempre più nella vita personale di ognuno: obbliga
le famiglie a scegliere determinate scuole con determinate
materie, non di istruzione ma di indottrinamento.
Ma nonostante il fenomeno della statolatria, la Chiesa
in Spagna è molto reattiva, sta reagendo molto bene,
con grande dignità e grande fermezza ad una intrusione
statale assolutamente illegittima sul tema delleducazione
dei propri giovani, conclude larcivescovo Amato.
Sono infatti già migliaia i genitori che hanno optato
per lobiezione di coscienza contro la Educaciòn
para la ciudadania.