Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

nel Web sito DuomoCasalmaggiore
Progettazione contenuti:
Don Alberto Franzini e
Don Davide Barili
Progettazione e realizzazione Sito:
Giulio Destri
Aggiornamenti:
Martina Abelli
Responsabile "Chierichetti":
Francesco Salvatore
Responsabile "Fatti una risata":
Antonio Lucotti
13 ottobre 2007

TAZEBAO

Il pluralismo politico dei cattolici: un bene per la Nazione,
se i cattolici rimangono cattolici


 

“In questo dialogo con l’intero Paese ha un ruolo insostituibile la dottrina sociale cristiana. Essa parla a tutti perché esprime la realtà dell’uomo. In particolare, essa deve costituire il fondamento e l’impulso per l’impegno sociale e politico dei credenti. I cambiamenti intervenuti in ambito politico, infatti, non comportano in alcun modo il venir meno di quei compiti e obiettivi di fondo che già indicavo dieci anni fa nel Convegno ecclesiale di Loreto: la fede deve trasformare la vita dei cristiani, così che la loro testimonianza acquisti una vera forza trainante nel cammino verso il futuro, e ne scaturisca il connesso irrinunciabile impegno di far sì che le strutture sociali siano, o tornino ad essere, rispettose di quei valori etici nei quali si esprime la piena verità sull’uomo (cf. Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VIII/1 [1985] 999 ss.).
La Chiesa non deve e non intende coinvolgersi con alcuna scelta di schieramento politico o di partito, come del resto non esprime preferenze per l’una o per l’altra soluzione istituzionale o costituzionale, che sia rispettosa dell’autentica democrazia (cf. Centesimus Annus, 47). Ma ciò nulla ha a che fare con una “diaspora” culturale dei cattolici, con un loro ritenere ogni idea o visione del mondo compatibile con la fede, o anche con una loro facile adesione a forze politiche e sociali che si oppongano, o non prestino sufficiente attenzione, ai principi della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione della giustizia e della pace.
È più che mai necessario, dunque, educarsi ai principi e ai metodi di un discernimento non solo personale, ma anche comunitario, che consenta ai fratelli di fede, pur collocati in diverse formazioni politiche, di dialogare, aiutandosi reciprocamente a operare in lineare coerenza con i comuni valori professati”.

Giovanni Paolo II
(al III Convegno della Chiesa Italiana,
Palermo, 23 novembre 1995)

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