E il gender entra nella legge
Un testo approvato qualche giorno fa alla Camera dei
deputati, al divieto delle discriminazioni tradizionali
(riguardanti letnia, il sesso, la religione
)
aggiunge anche, per la prima volta in Italia, il no alle
discriminazioni fondate sullorientamento sessuale
e sullidentità di genere.
Come si sa, anche in base a recenti prese di posizione
dellOnu, il gender non ha nulla a che fare con la
tradizionale differenza sessuale. La teoria del
gender ha osservato in commissione lex presidente
del Forum delle Associazioni Familiare, oggi deputata
UDC, Luisa Santolini negando la differenza sessuale,trasforma
in modo definitivo la cultura occidentale, cambiando completamente
lidea di natura e di identità naturale, il
concetto di famiglia e di procreazione, tutti nodi fondamentali
di qualsiasi sistema antropologico.
Commenta Filippo Vari, docente di diritto costituzionale
allUniversità Europea di Roma: Si tratta
di un fatto gravissimo. La nostra Carta Fondamentale,
in profonda aderenza alla realtà, riconosce esclusivamente
la distinzione tra uomo e donna e non altre acrobazie
linguistiche. Il termine genere o gender,
che si vuol far passare come sinonimo di sesso, in realtà
dà vita a una manipolazione terminologica e concettuale,
il cui scopo ultimo è dare surrettiziamente fondamento
pubblico alle forme di convivenza tra persone dello stesso
sesso.
Card. Carlo Caffarra
Arcivescovo di Bologna
(Corriere della sera, 2 novembre 2007)