Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

nel Web sito DuomoCasalmaggiore
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21 gennaio 2007

TAZEBAO

Protesta di 5 medici
“Invitati da Lerner e poi ignorati in tv”


Una lettera di protesta al direttore de La7 e a Gad Lerner è stata scritta da un gruppo di 5 medici appartenenti all’associazione “Medicina e Persona” (Felice Achilli, Clementina Isimbaldi, Claudio Betto, Marco Maltoni, Giovanni Battista Guazzetti), i quali “invitati da Gad Lerner” alla puntata de L’infedele di mercoledì scorso sul testamento biologico e l’eutanasia, si sono poi visti ignorati dal conduttore davanti alle telecamere. Esprimono “disappunto e biasimo per il modo in cui è stata gestita la trasmissione” e per “l’estrema faziosità con cui è stata portata avanti la trasmissione”. “La trasmissione ha avuto carattere monocorde – denunciano i cinque medici – con l’interlocuzione talora consentita solo a due dei relatori ospiti in prima fila, il professor Pessina e il dottor Mario Melazzini, affetto da sclerosi laterale amiotrofica. E’ stato spudoratamente evidente a tutti questo gioco monocorde forse pattuito in precedenza dal conduttore con gli altri ospiti, cui è stato invece riconosciuto costantemente diritto di parola (il professor Veronesi, Marco Cappato, il dottor Riccio, il professor Mori, il dottor Defanti)”. “E’ stato fatto costantemente riferimento alla ‘presenza di molti medici in sala’, che presumibilmente eravamo noi, ma a cui mai, nonostante i cenni ripetuti e chiari di richiesta di parola, Lerner ha dato ascolto, in nessuna occasione”. “Quel che è peggio – puntualizzano – è che la trasmissione è scaduta in una assoluta mancanza di chiarezza, come molti ascoltatori ci hanno poi confermato, ed è pure stata scorretta circa le informazioni date, ripetiamo, senza alcuna possibilità di replica o di correzione da parte nostra, in veste di tecnici a contatto tutti i giorni con la realtà della sofferenza”, dando “per scontate definizioni quali eutanasia e accanimento terapeutico, senza entrare nel merito, con una genericità di approccio da dilettanti”.

(Avvenire, 19 gennaio 2007)

Condividiamo la protesta dei cinque medici e poniamo l’attenzione sulla scarsa qualità “democratica” e sulla disinformazione ideologica non raramente presenti nei pulpiti mediatici.




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