Protesta di 5 medici
Invitati da Lerner e poi ignorati in tv
Una lettera di protesta al direttore de La7 e a Gad Lerner
è stata scritta da un gruppo di 5 medici appartenenti
allassociazione Medicina e Persona (Felice
Achilli, Clementina Isimbaldi, Claudio Betto, Marco Maltoni,
Giovanni Battista Guazzetti), i quali invitati da Gad
Lerner alla puntata de Linfedele di mercoledì
scorso sul testamento biologico e leutanasia, si sono
poi visti ignorati dal conduttore davanti alle telecamere.
Esprimono disappunto e biasimo per il modo in cui è
stata gestita la trasmissione e per lestrema
faziosità con cui è stata portata avanti la
trasmissione. La trasmissione ha avuto carattere
monocorde denunciano i cinque medici con linterlocuzione
talora consentita solo a due dei relatori ospiti in prima
fila, il professor Pessina e il dottor Mario Melazzini, affetto
da sclerosi laterale amiotrofica. E stato spudoratamente
evidente a tutti questo gioco monocorde forse pattuito in
precedenza dal conduttore con gli altri ospiti, cui è
stato invece riconosciuto costantemente diritto di parola
(il professor Veronesi, Marco Cappato, il dottor Riccio, il
professor Mori, il dottor Defanti). E stato
fatto costantemente riferimento alla presenza di molti
medici in sala, che presumibilmente eravamo noi, ma
a cui mai, nonostante i cenni ripetuti e chiari di richiesta
di parola, Lerner ha dato ascolto, in nessuna occasione.
Quel che è peggio puntualizzano
è che la trasmissione è scaduta in una assoluta
mancanza di chiarezza, come molti ascoltatori ci hanno poi
confermato, ed è pure stata scorretta circa le informazioni
date, ripetiamo, senza alcuna possibilità di replica
o di correzione da parte nostra, in veste di tecnici a contatto
tutti i giorni con la realtà della sofferenza,
dando per scontate definizioni quali eutanasia e accanimento
terapeutico, senza entrare nel merito, con una genericità
di approccio da dilettanti.
(Avvenire, 19 gennaio 2007)
Condividiamo la protesta dei cinque
medici e poniamo lattenzione sulla scarsa qualità
democratica e sulla disinformazione ideologica
non raramente presenti nei pulpiti mediatici.
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