Io spero che la legge non venga approvata. O almeno che
il Parlamento cambi profondamente il testo governativo. Penso
poi che occorra soprattutto un atto riparatorio: una legge che
davvero sostenga la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo
e una donna, proiettata in una logica generativa, ristabilendo
una primazia che rischia di andare perduta, di essere erosa
da altri modelli. Il governo dimostri che la famiglia naturale
è una priorità! [ ] Non mi sento, e non credo
di essere, né oscurantista, né retrogrado. Ma
profondamente turbato, sì. Le leggi non hanno solo la
funzione di regolare lesistente. Hanno un contenuto eminentemente
orientativo, educativo. E qual è lorientamento
che emerge dai Dico? Che tutto fa famiglia, tutto
è uguale. Peggio: che ogni desiderio individuale diventa
valore e norma. Lasciamo da parte i valori religiosi e restiamo
al punto di vista sociale. Politico: è questo il modello
culturale che vogliamo per la nostra società? Io no,
non mi piace, indebolire la famiglia naturale porta solo danni.
[ ] Come cattolico sono il primo ad aver necessità
che i vescovi si pronuncino, che il magistero illumini le questioni
eticamente sensibili. Laicità è lesatto
contrario di quanto sostenuto in quellappello (dei 60
parlamentari firmatari della Margherita): rispettare la pluralità,
ma anche la tradizione e il sentimento profondo di un Paese
che è impregnato di valori cristiani. Occorre riflettere
su come debbano oggi essere declinate parole come laicità
e anche mediazione. Perché quando in gioco ci sono i
valori etici, non si può mediare in senso maritainiano
o come si fa per le questioni economiche, bilanciando equità
e quantità.
Savino Pezzotta
Ex leader CISL
(Intervista apparsa su Avvenire del 15 febbraio 2007)