CHI SONO GLI INTOLLERANTI?
Sono passati solo pochi anni da quando
lallora card. Ratzinger coniò la formula dittatura
mediatica per descrivere il fenomeno dellintolleranza
laica anticristiana sostenuta e amplificata dai mezzi di
comunicazione di massa. Il pensiero va spontaneamente ai
libelli e ai film che veicolano una forma anche laicamente
deviata di secolarizzazione e laperto disprezzo del
cristianesimo e della storia. Sotto queste espressioni di
malintesa libertà si nasconde il prolungamento della
vasta operazione culturale e politica che nega le radici
cristiane dellOccidente? In ogni caso, è legittima
la reazione dei cattolici che non assistono passivamente
alle calunnie versate a piene mani sulla loro fede e reagiscono
chiedendo alla società aperta e liberale che celebra
il pluralismo, di dare spazio e ascolto anche alle loro
ragioni. Chiedendo soprattutto che le loro ragioni siano
accolte e trattate con la tolleranza tipica della laicità,
senza gli apriorismi gratuitamente offensivi del laicismo
intollerante.
E stato giustamente notato che si sarebbe avuta una
sollevazione a raggio mondiale se la campagna anticristiana
fosse stata orchestrata contro la Shoàh o il Corano.
Soltanto contro la fede della Chiesa è ritenuto legittimo
lesercizio regolare dellintolleranza, di mancare
cioè di rispetto, con lausilio di leggende
esibite come argomenti storici, alle convinzioni, ai sentimenti,
alle dottrine, alle speranze di una parte della popolazione,
forse minoritaria, certo cospicua, dellItalia e dellEuropa.
E facile immaginare quel che sarebbe successo se,
ad opera di cattolici, analoghe invenzioni fossero state
escogitate per oltraggiare il ricordo di personaggi appartenenti
proprio allambiente laico, per diminuirne il prestigio,
per scalfirne il nome e disprezzarne il comportamento.
Civiltà Cattolica, Editoriale,
5-19 agosto 2006