La libertà di educazione:
incompatibile con il mito
della scuola unica di Stato
Il grado di civiltà di una società
si giudica soprattutto a partire dal peso e dalla libertà
dati al fattore educativo da parte delle Istituzioni che
sono chiamate a promuoverlo ne a garantirlo. La libertà
educazione misura la natura autenticamente democratica e
popolare di una società. Di conseguenza giudica anche
la capacità dello Stato di svolgere la sua funzione
di promotore e garante di una società civile in cui
le persone e tutti i corpi intermedi anzitutto i
genitori e le famiglie in piena libertà possano
esercitare, tra gli altri, il diritto fondamentale primario
di istruzione e di insegnamento.
[
] E quindi necessario superare un fattore di
blocco che dal punto di vista del principio impedisce lattuazione
di una piena libertà di educazione nelle scuole di
ogni ordine e grado e nelle università del nostro
Paese. Lo esprimo con una felice formula coniata dallamericano
Charles Glenn: lostacolo principale per un cambiamento
innovatore del nostro sistema educativo è il mito
della scuola unica. Questo modello, al di là degli
indubbi meriti storici, persiste oggi oltre ogni ragionevolezza.
Infatti in una società frammentata e plurale come
quella attuale esso è radicalmente inefficace.
Card. Angelo Scola,
Patriarca di Venezia
(Dal suo intervento Educare nella società in transizione,
Venezia, 16 luglio 2006)
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