Lettera al Presidente della Camera On. Fausto
Bertinotti
Nel discorso inaugurale il 29 aprile scorso lon. Bertinotti
disse: Vorrei qui ricordare la grande lezione a cui
vorrei che tutti ci richiamassimo, di una grande coscienza
civile e di un riformatore del nostro Paese, che in questo
tanto ci ha insegnato, don Lorenzo Milani.
Concordiamo totalmente con il Presidente della Camera, al
quale ci permettiamo di far giungere uno dei tanti insegnamenti
di don Lorenzo Milani, espresso in una sua lettera:
Non si può esaltare lidea della Scuola
di Stato senza descriverne la realtà, così come
non si può denigrare la scuola dei preti senza citarne
lidea.
A Firenze per esempio non è neanche da mettersi in
discussione il fatto che lunica scuola socialmente e
tecnicamente progredita è una scuola dei preti: la
Madonnina del Grappa. Il fatto che lo Stato coi soldi del
contribuente non laiuti è semplicemente scandaloso.
La Madonnina del Grappa ha 1200 allievi dei quali non uno
solo è figlio di papà. La scuola di Barbiana
ha 20 allievi, nessun figlio di papà, è dei
preti, non ha dallo stato nessuna sovvenzione, ma anzi aperta
opposizione ed è senza ombra di dubbio lunica
scuola funzionante di tutto il territorio della Repubblica.
Scandalose sono le scuole clericali di lusso di Firenze, ma
mai quanto la scuola di stato che non solo da quando la DC
è al potere, ma fin dal lontano 1860 quando guardava
in cagnesco i preti, è stata sempre una fogna di propaganda
padronale per nessun rispetto migliore delle equivalenti fogne
ecclesiastiche. Non muoverei dunque oggi un dito in favore
della scuola di stato dove non regna nessuna libertà
di idee, ma solo conformismo e corruzione e se invece
della scuola di stato come è oggi si parla di come
dovrebbe essere, allora io vorrei parlare di più delle
scuole dei preti non come sono oggi (molte) ma come sono alcune
(poche) o meglio come dovrebbero essere. E in tal caso non
cè dubbio per me che sarebbero migliori quelle
dei preti, perché lamore di Dio è in sé
migliore che la coscienza laica o lidea dello stato
o del bene comune. Ma questi sono sogni senza costrutto perché
né i preti né i laici potranno mai fare nulla
di perfettamente puro e dunque sarà meglio lasciare
che si perfezionino quanto possono gli uni e gli altri, possibilmente
senza difficoltà economiche in libera e realmente pari
concorrenza.
Certo è che oggi lo scandalo più grosso non
è che pochi ebrei o protestanti come contribuenti siano
costretti ad aiutare anche qualche scuola di preti, ma piuttosto
che milioni di contribuenti cristiani e poveri siano costretti
come contribuenti a finanziare una scuola di stato profondamente
anticristiana, profondamente anticontadina e antioperaia e
che non lo è per opera dei governi cattolici (i quali
lhanno, da quei perfetti imbecilli e conservatori che
sono, ereditata così come è e conservata sotto
vetrina, dai ricchi borghesi anticlericali dellottocento).
(Lettera di don Lorenzo Milani a Aldo Capitini, 9 marzo
1961)
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