Rispettare la vita significa mettere al primo posto
la persona. La persona governa la tecnica, e non viceversa;
la persona, e non la ricerca o il profitto, è il fine.
Chiedere labolizione di regole e limitazioni che tutelano
la vita fin dal concepimento in nome della libertà
e della felicità è un tragico inganno, che produce
al contrario la schiavitù e linfelicità
di chi lascia che a costruire il futuro siano da un lato i
propri desideri soggettivi, dallaltro una tecnica fine
a se stessa e sganciata da ogni riferimento etico. Occorre
continuare un capillare e diffuso lavoro di informazione e
di sensibilizzazione per aiutare tutti a comprendere meglio
il valore della vita, le potenzialità e i limiti della
scienza, il dovere sociale di difendere ogni vita dal concepimento
fino al suo termine naturale.
Se nel cuore cerchi la libertà e aspiri alla felicità,
rispetta la vita, sempre e a ogni costo
(Dal Messaggio dei Vescovi italiani per la XXVIII Giornata
per la vita, 5 febbraio 2006)
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