Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
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3 aprile 2006

TAZEBAO

CONTENUTI IRRINUNCIABILI/1



«Contenuti irrinunciabili»: li definiva così il cardinale Ruini aprendo lunedì 20 il Consiglio permanente della Cei. Sono quei princìpi «fondati sul primato e sulla centralità della persona umana»: sono il magnete sul quale orientare la bussola nel momento in cui si è chiamati a fare scelte politiche ponderate e non emotive. Non a caso Ruini richiamava la « Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica», che la Congregazione per la dottrina della fede pubblicò all'inizio del 2003, e che su quei «contenuti irrinunciabili» argomenta con chiarezza. A firmarla fu l'allora prefetto cardinale Ratzinger. L'attuale segretario della Congregazione, monsignor Angelo Amato, ci aiuta a rileggerla oggi.


La «Nota» non è stata pensata per l'Italia del 2006 ma si direbbe che le calzi a pennello. Come lo spiega?
«Quel documento non fu scritto in vista di una congiuntura politica determinata né fu condizionato da un particolare momento storico. Lo scopo della "Nota" era di richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana che debbono ispirare e orientare l'impegno sociale e politico dei cattolici nelle società democratiche, tenendo nel medesimo tempo presenti certi indirizzi e posizioni ambigue e discutibili che emergono dal contesto pluralista e relativista della nostra cultura, e che si infiltrano anche nel mondo cattolico. Rivolgendosi ai cristiani, che partecipano alla vita pubblica come cittadini, la Nota ricordava, in concreto, la figura di san Tommaso Moro, proclamato patrono dei governanti e dei politici, che nella difesa della dignità inalienabile della retta coscienza cristiana affermò con la sua vita e con la sua morte che "l'uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale"».

di Francesco Ognibene - Avvenire, 30 marzo 2006





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