"Nei suoi argomenti il cardinale capo della CEI non
si appella a tribunali divini, non lancia anatemi avvolto
da riccioloni d'incenso e additando le fiamme dell'inferno.
E non dice nemmeno: o vi sposate in chiesa o perirete tutti.
Non dice: chi non mi bacia la pantofola non è un
cittadino come gli altri. No, niente di tutto questo. Si
riferisce alla Costituzione, fa osservazioni di buon senso
sulle leggi già vigenti, invita a non giocare con
le parole. E a chi governa e a chi vorrebbe governare dice
di non fregare la gente, parlando di famiglia e brigando
per favorire altro. Mentre troppe famiglie tirano la cinghia.
Ai suoi avversari piace ritrarlo come un Torquemada redivivo,
tutto saette e anatemi, ma i fatti, i toni, gli argomenti
sono laici, e limpidi. Si potrà dissentire. Ma portando
argomenti logici, e non clericalissime e fumose prediche
piene di buoni (e facili) sentimenti. Come dire: chi ha
argomenti, li metta sul tavolo".
Davide Rondoni
(Avvenire, 21 settembre 2005)