STATO E CHIESA IN ITALIA
Voci luminosamente concordanti
Vorrei ancora una volta ribadire che la Chiesa in Italia
e in ogni Paese, come pure nei diversi Consessi internazionali,
non intende rivendicare per sé alcun privilegio, ma
soltanto avere la possibilità di adempiere la propria
missione nel rispetto della legittima laicità dello
Stato. Questa del resto, se ben intesa, non è in contrasto
con il messaggio cristiano, ma piuttosto è ad esso
debitrice, come ben sanno gli studiosi della storia delle
civiltà. Confido che gli illustri Membri del Parlamento
italiano continuino anche in futuro ad onorare la memoria
del compianto Papa Giovanni Paolo II, ispirandosi fattivamente
ai suoi insegnamenti e promuovendo la formazione della persona
umana, la cultura, la famiglia, la scuola, una piena e dignitosa
occupazione, con una sollecita attenzione per i più
deboli e per le antiche e nuove povertà.
Benedetto XVI
(Al Presidente della Camera on. Pierferdinando Casini, 18
ottobre 2005)
***
Vorremmo dire, con serenità e senza alcun spirito
polemico, a quanti temono o lamentano una eccessiva presenza
o anche ingerenza della Chiesa nella vita pubblica italiana,
che la pace civile e religiosa sta molto a cuore anche a noi
e che la Chiesa è consapevole di dover essere fattore
di unità e non di divisione dellItalia. Limpegno
aperto e concreto a favore della persona umana con i
valori inerenti alla sua dignità individuale e sociale
secondo le parole del messaggio di Benedetto XVI
non rappresenta a nostro avviso una violazione della laicità
della nostra Repubblica, ma piuttosto un contributo offerto
alla libertà di ciascuno, per il suo bene autentico.
Una Chiesa che tacesse su questi temi, per salvaguardare i
propri pur legittimi interessi istituzionali, non farebbe
invero molto onore né a se stessa né allItalia.
Card. Camillo Ruini
(AllAssemblea dei vescovi italiani, Assisi 14 novembre
2005)
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