Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

nel Web sito DuomoCasalmaggiore
Progettazione contenuti:
Don Alberto Franzini e
Don Davide Barili
Progettazione e realizzazione Sito:
Giulio Destri
Aggiornamenti:
Martina Abelli
Responsabile "Chierichetti":
Francesco Salvatore
Responsabile "Fatti una risata":
Antonio Lucotti
Sabato, 6 novembre 2005

 

TAZEBAO

IL GESU’ STRAVOLTO DI ADRIANO&PATTI


“Quando è apparso il duetto Celentano-Patti Smith, mancavano solo i cori angelici: il meglio della cultura rock pop, la santona planetaria e il santone italico erano finalmente in scena. Chissà che profondità… Un mirabile duetto anticonformista. Invece no, una trombonata. Quattro concettuzzi del tipo: volemose bene, due luoghi comuni su Gesù Cristo, sulla pace e stop. Una pena, pagata suon di miliardi. Opera di punta di uno stuolo di funzionari Rai, di produttori, di autori, di consigli di amministrazione… Una brodaglia insipida cucinata dalle mani sapienti dello star system sofisticato… Naturalmente hanno tirato in mezzo Gesù Cristo. Fa chic, avran pensato, essere pure religiosi. Ma il motivo per cui l’han tirato fuori è stato per rifilarci in diretta tv di stato la solita panzana che Gesù Cristo sarebbe una bella cosa, anzi era proprio una bella persona, amante dei poveri e delle cose giuste, peccato che la Chiesa lo strumentalizzi. Ok, ho pensato: poniamo che abbiano ragione questi nuovi Pretoni superpagati dello star system invece che Papa Ratzinger o il mio vecchio parroco don Lucio. Devo dunque presumere che il vero Gesù sia quello di cui mi parlano questi nuovi predicatori? Eh, no. Troppo facile infilare il nome di Gesù in mezzo a due banalità come quelle che han detto sulla pace e sul vogliamoci tutti bene. Non so se i due pontefici da Auditel abbiano mai letto veramente il Vangelo. Ma non posso certo ridurre Gesù a uno che passava il giorno a dire cose politicamente corrette e banalità da Rai Uno….
Mi resta un dubbio. Che molta della cultura, dei modi di essere, e persino della voglia di autenticità che pure si è espressa in figure come la Smith e Celentano, stia mostrando in modo rovinoso la propria vecchiezza, la propria senile vanità. Che quel che sembrava rivoluzionario è invece drammaticamente vecchio e banale. Che quel che sembrava forte ha invece la debolezza della ricerca del facile consenso, della piaggeria. E che quel che sembrava nuovo aveva il cuore morto, e il cervello più agitato che profondo”.

Davide Rondoni

(Avvenire, 5 novembre 2005, pag. 27)


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