Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

nel Web sito DuomoCasalmaggiore
Progettazione contenuti:
Don Alberto Franzini e
Don Davide Barili
Progettazione e realizzazione Sito:
Giulio Destri
Aggiornamenti:
Martina Abelli
Responsabile "Chierichetti":
Francesco Salvatore
Responsabile "Fatti una risata":
Antonio Lucotti
Sabato 13 Marzo 2005

TAZEBAO


Si vuol mettere il bavaglio ai vescovi?

Il card. Camillo Ruini ha invitato i cattolici, motivando tale posizione, a non partecipare al referendum per l'abrogazione della legge sulla procreazione assistita promosso dai radicali. Apriti cielo! Il presidente dei senatori Ds, Gavino Angius, ha subito gridato: qui si torna indietro, si torna ai tempi della guerra fredda! E con lui, altri hanno denunciato l'invadenza delle gerarchie ecclesiastiche nella politica italiana.
Siamo alle solite: è dura a morire quella cultura totalitaria che non tollera la dissidenza, o che esalta, subdolamente e strumentalmente, le dichiarazioni del Papa e dei Vescovi - anche quando invadessero la sfera politica! - quando esse risultassero in perfetta sintonia con il "politicamente corretto". Certo, non si nega alla Chiesa il diritto di pensare, ma viene negato ad essa il diritto di esprimere pubblicamente il suo pensiero. La Chiesa è vista, da qualsiasi pensiero totalitario, come un instrumentum regni, come funzionale al potere dominante. La sua presenza è dichiarata legittima quando è in linea con la cultura dominante: ad esempio, quando ha criticato la guerra in Iraq; ma è obbligata al silenzio, quando è fuori linea, ad esempio quando consiglia di non partecipare alla consultazione referendaria.
Bella idea di democrazia! Forse che non deve valere per tutti, per la Chiesa come per la bocciofila, il principio della libertà di pensiero, costituzionalmente protetto (vedi art. 21 Cost. italiana: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione")? In una materia, poi, che non può essere ostaggio di nessun schieramento politico, perché appartiene alla coscienza del popolo italiano. O affidiamo anche la coscienza alle segreterie dei partiti? O la sacrifichiamo sull'altare della ragion di Stato?

Don Alberto Franzini

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