Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

nel Web sito DuomoCasalmaggiore
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Sabato18 giugno 2005

TAZEBAO


Io, marxista, non ho votato
per rendere onore alla ragione

Da marxista convinto, sulle questioni relative ai referendum, non potevo che avere un unico metro di giudizio: la ragione. E' così che ho accolto la battaglia culturale e antirelativista in difesa della legge 40. Sia inteso, non sono tra coloro che ritengono perfetta l'attuale normativa sulla procreazione medicalmente assistita, ma quanto reputo è la logica che ispira abrogazionisti. Ho sostenuto le tesi della mia astensione pubblicamente; e Indymedia, con il classico armamentario pseudoprogressista, ha attaccato il compagno venduto e svenduto al clero. "Delirante" è l'aggettivazione più sobria da me ricevuta. Eppure, anche scavando a fondo non mi è riuscito di capire cosa accomuni la sinistra con questa rincorsa alla modernità, al desiderio tout court, alla sperimentazione. Hanno confuso la libertà col liberismo. Hanno dimenticato Marx e la mercificazione dell'uomo per rincorrere Zapatero e la dittatura della perfezione. Stanno aprendo le porte all'eugenetica, ma farneticano di diritti e di tutele. Sino a qualche mese fa si sono eretti a paladini dell'alimentazione biologica, rifiutando per principio mais transgenico anche in percentuali ridottissime, e oggi sobriamente ci chiedono si selezionare embrioni, scartando quelli imperfetti. Un delirio di onnipotenza sostenuto dalle multinazionali del farmaco-bambino si è impadronito degli eredi di Karl da Treviri. Io mi sono astenuto in onore della ragione.

Fabio Cavallai
(in Avvenire, 14 giugno 2005)

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