Spiace che tutta una tradizione del nostro popolo, quella
del socialismo, che ha sempre avuto nella sua bandiera la
difesa della solidarietà e dell'uguaglianza, la difesa
dei poveri e la lotta contro lo sfruttamento, oggi abbia sposato
le tesi radicali del più cupo soggettivismo libertario,
facendo spazio alla guerra contro i nostri fratelli embrioni
(che sono i più indifesi fra gli esseri umani), consegnandosi
alle lobbies finanziarie, alle cupole farmaceutiche, alle
prepotenze tecnologiche. E così si vorrebbe che gli
embrioni (che sono in genere esseri sani, anzi sanissimi,
nel pieno possesso delle loro energie di vita) fossero fatti
a pezzi per "guarire" le "nostre malattie".
Siamo peggio che a Sparta, dove venivano buttati giù
dalla Rupe Tarpea i bambini malformati. Siamo tornati agli
anni peggiori dei lager nazisti, dove imperavano gli esperimenti
più atroci sulle donne e sulla vita umana, e dove si
esaltava il trionfo della "razza pura".
C'è da vergognarsi che simili tesi - di cosificazione
degli embrioni e di difesa del delirio di onnipotenza dei
nostri desideri e della scienza che è chiamata a farne
da volano - possano impunemente essere proposte addirittura
come "progressiste"!
Don Alberto Franzini
Parroco di Santo Stefano
Casalmaggiore
|