"Nell'ambito sociale si sta diffondendo una mentalità
ispirata dal laicismo, ideologia che porta gradualmente, in
modo più o meno consapevole, alla restrizione della
libertà religiosa fino a promuovere il disprezzo o
l'ignoranza dell'ambito religioso, relegando la fede alla
sfera privata e opponendosi alla sua espressione pubblica.
Tutto ciò non fa parte della tradizione spagnola più
nobile, poiché l'impronta che la fede cattolica ha
lasciato nella vita e nella cultura degli spagnoli è
molto profonda e non si può cedere alla tentazione
di cancellarla. Un corretto concetto di libertà religiosa
non è compatibile con questa ideologia, che a volte
viene presentata come l'unica voce della razionalità.
Non si può limitare la libertà religiosa senza
privare l'uomo di qualcosa di fondamentale.
Nel contesto sociale attuale stanno crescendo le nuove generazioni
di spagnoli, influenzate dall'indifferentismo religioso, dall'ignoranza
della tradizione cristiana con il suo ricco patrimonio spirituale,
ed esposte alla tentazione di un permissivismo morale. La
gioventù ha diritto fin dall'inizio del suo processo
formativo a essere educata nella fede. L'educazione integrale
dei più giovani non può prescindere dall'insegnamento
religioso anche nella scuola, quando lo richiedono i genitori
[
]. I poteri pubblici, da parte loro, hanno il dovere
di garantire questo diritto dei genitori e di assicurare le
condizioni reali del suo effettivo esercizio, come viene detto
negli Accordi Parziali fra la Spagna e la Santa Sede del 1979,
ancora in vigore".
Giovanni Paolo II
a un gruppo di Vescovi della Spagna
24 gennaio 2005
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