La Croce rossa cambia simbolo
Farneticazioni del passato?
In questi giorni a Ginevra i rappresentanti di 192 nazioni
stanno decidendo di cancellare i simboli religiosi da questa
organizzazione umanitaria. La croce finirà in un angolino
dentro il grande cristallo rosso, insieme alla mezzaluna e alla
stella di David. Ma questo lo vogliono i popoli o un gruppo
dirigente fedele al politicamente corretto?
Rinunciare oggi, dopo un secolo e mezzo, alla croce
in nome del rispetto delle altre religioni, più che
un traguardo condiviso sa tanto di armistizio al ribasso.
Un passo indietro per tutti. [
]La croce dà
fastidio? Per la verità, da molto tempo prima
di finire sulla fiancata di unambulanza. Cancellarla
però non dà sollievo ad alcuno, e forse priva
molti, molti di più di quanti siano i cristiani, di
un segno forte capace di dare senso alla sofferenza. Un segno
già universale, che nella sua universalità parla
al cuore di ciascuno. E in se stesso un messaggio di
fraternità senza barriere, senza lottizzazioni pelose,
senza ghettizzazioni incombenti. Se nellepoca della
globalizzazione impoveriamo i segni già universali,
che speranza abbiamo di umanizzare il tanto che ancora resta
disumano? Ma i signori che stanno a Ginevra hanno provato
a ragionare mettendosi nei panni veri dei bisognosi e degli
afflitti?.
Carlo Baroni
(Avvenire, martedì 6 dicembre 2005)
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