"L'Europa
è diventata la patria di un'intolleranza laicista": ci voleva questo
commento di un esponente della comunità islamica milanese per stigmatizzare
il grave atto censorio - nell'Europa che si vanta di essere la patria delle libertà
e dei diritti dell'uomo - nei confronti di Rocco Buttiglione, che ha avuto il
"grave torto" di distinguere, laicamente, tra peccato e reato, e dunque
tra fede e politica. Quel che preoccupa, in questa vicenda, è il diniego
della proponibilità pubblica della fede cattolica, come se tale fede -
dopo aver ispirato due mila anni di storia, di cultura e di vita europea - sia
improvvisamente diventata indegna perfino di comparire come una delle concezioni
antropologiche circolanti nell'Europa di oggi, ancorché non condivisibile
da tutti: una specie di "cancro" da circoscrivere nel segreto delle
coscienze e da confinare nelle nicchie delle sagrestie. Insomma: oggi ci sarebbe
da vergognarsi a dichiararsi, in pubblico, cristiano, e per giunta cattolico!
La censura delle "opinioni" di Rocco Buttiglione è la censura
di tutti quei cittadini europei che si dichiarano membri della Chiesa cattolica
e che non sostengono opinioni semplicemente personali, ma la visione della vita
e della società che si è andata costruendo nella storia a partire
dal Vangelo, dalla testimonianza di tanti cristiani e di tanti santi e dalla dottrina
di tanti pensatori che hanno fatto grande l'Europa. E' la censura del cattolicesimo
come esperienza umana, dotata quindi anche di visibilità sociale e di dignità
culturale, che ha contribuito in modo determinante alla creazione dei valori fondamentali
dell'Europa, che sono "la dignità trascendente della persona umana,
il valore della ragione, la libertà, la democrazia, lo Stato di diritto
e la distinzione tra politica e religione" (Giovanni Paolo II, Ecclesia in
Europa, n. 109. Anche i musulmani, gli ebrei e le persone di altre religioni,
insieme ai cristiani, devono cominciare a preoccuparsi di questa Europa, che sta
diventando sempre più giacobina e neoilluminista, nichilista e intollerante,
antireligiosa e laicista. Ha davvero ragione quel grande europeo che è
il card. Ratzinger: l'Europa di oggi è profondamente malata di quel grave
morbo che è l'odio verso se stessi, è la voluptas moriendi, un desiderio
sfrenato e incontenibile di morte. Don Alberto Franzini
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