Come è noto, è stata approvata in Francia, qualche
giorno fa, la legge che vieta nelle scuole pubbliche statali
di indossare il velo islamico e di "ostentare" altri
simboli religiosi, in nome della laicità dello Stato.
Ricompare, in Francia, la vecchia concezione laicista e giacobina,
che, in nome della libertà, vieta la libertà religiosa.
Ma in uno Stato veramente "laico", i luoghi pubblici
(come la scuola) non devono essere considerati, per decreto
statale, come luoghi "neutri", ossia "vuoti"
di idee e di fedi religiose. Altrimenti lo Stato diventa "fondamentalista"
e "talebano": perché tale è il laicismo
e l'agnosticismo di Stato.
Gli studenti, nelle scuole, non sono liberi e uguali perché
privati delle proprie convinzioni e impediti di manifestarle
in pubblico, ma perché messi nella condizione del confronto
e del dialogo anche critico.
Che cosa c'è di più "laico" e di più
"democratico" e di più "liberante"
che rispettare e favorire le varie identità religiose
di un popolo?
I poteri pubblici francesi, quando si oppongono al riconoscimento
delle religioni e soprattutto del cristianesimo nella identità
europea, fanno un passo indietro, non in avanti: questo sì
è oscurantismo, altro che illuminismo!