"Il popolarismo è democratico, ma differisce dalla
democrazia liberale perché nega il sistema individualista
e accentratore dello stato e vuole lo stato organico e decentrato;
è liberale (nel senso sano della parola) perché
si basa sulle libertà civili e politiche, che afferma
uguali per tutti, senza monopoli di partiti e senza persecuzioni
di religione, di razza e di classe; è sociale nel senso
di una riforma a fondo del regime capitalista attuale, ma
si distacca dal socialismo perché ammette la proprietà
privata, pur rivendicandone la funzione sociale; afferma il
suo carattere cristiano, perché non vi può oggi
essere etica e civiltà che non sia cristiana. Il popolarismo
era l'antitesi dello stato totalitario; nacque nell'immediato
dopoguerra, perché si presentiva che la crisi più
grave era la crisi dello stato, il quale andava verso le concezioni
totalitarie"
don Luigi Sturzo
(Opera omnia, Chiesa e Stato, 1936, p. 168)
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