"Lo stato è laico, quando riconosce i simboli
religiosi di fatto presenti nella vita del popolo italiano:
di qualunque religione, certo, ma tenendo ovviamente conto
della consistenza storica e della tradizione culturale di
ogni religione. Lo stato diventa laicista, e dunque travalica
il proprio ruolo e abusa delle sue funzioni, quando, in nome
di una pretestuosa concezione della laicità e anche
del pluralismo, sposa una sorta di agnosticismo e di indifferentismo
che arriva ad occultare qualsivoglia espressione religiosa
dai luoghi pubblici, ossia dai luoghi dove di fatto vive e
opera la società civile. Una società democratica
vive di identità e di esperienze concretamente operanti,
che lo stato è chiamato a riconoscere. Questo vuol
dire laicità. Altrimenti siamo al dogma laicista".
Don Alberto Franzini
(Dal Documento "Circa la sentenza del Tribunale dell'Aquila",
del 30 ott. 2003)
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