Sabato 13 dicembre 2003
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TAZEBAO
IL COMUNISMO DEL GULAG
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"In Italia, sia
la concreta realtà delle politiche concentrazionarie-sterminazionistiche
sovietiche, sia la loro diffusione e il loro evidente significato
storico stentano molto ancora oggi a divenire parte integrante
del discorso pubblico sulla storia del Novecento. Sul perché
possono esserci pochi dubbi: perché la storia del gulag
dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, che non
solo la dimensione repressivo-omicida è stata consustanziale
al comunismo fin dall'inizio della sua versione russa (il meccanismo
del terrore si mise in moto già nelle prime settimane
del 1918) e dunque indipendentemente dallo 'stalinismo', ma
indica altresì che quella dimensione è sempre
stata e continua a essere propria del comunismo in ognuna delle
sue varie incarnazioni: dalla Cina, a Cuba, al Vietnam. Il gulag,
insomma, con la sua diffusione planetaria, ingenera inevitabilmente
il sospetto che sia proprio il comunismo in quanto tale, il
comunismo in tutte le sue versioni, l'origine del male".
Ernesto Galli della Loggia
(Il Corriere della sera, 9 dicembre 2003)
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