Così Ezio Mauro, direttore
di Repubblica, il 16 novembre scorso ha suonato l'allarme a
nome dell'Italia laica, pardòn, laicista.
Succo del discorso: no ai cattolici di destra!
A parte la lezione di democrazia che dovrebbe venire da coloro
che fanno del tollerantismo la propria bandiera (ma che non
tollerano coloro che la pensano diversamente), ci chiediamo:
il mondo "laico" vuole la Chiesa e i cristiani sempre
e solo come ausiliari e funzionali alla propria ideologia? Sempre
e solo impegnati in attività caritativo-assistenziali?
Sempre e solo come bassa manovalanza?
E' il "cattolico di destra" che dà fastidio
e fa paura? O è il cattolico come tale, libero di pensare,
di scrivere, di produrre cultura, di agire, di dialogare con
chiunque, e proprio in nome della propria fede che, finalmente,
torna ad essere sale e lievito, e non più soprammobile
o chiodo per appendervi altro?
Stia tranquillo Ezio Mauro. I cattolici vogliono solo il rispetto
della propria originalità. Cominciano a stancarsi di
essere sempre e solo a rimorchio di altri, che impongono a tutti,
anche ai cattolici, il proprio "libero" pensiero.