Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

nel Web sito DuomoCasalmaggiore

Progettazione contenuti:
Don Alberto Franzini e
Don Davide Barili
Progettazione e realizzazione Sito:
Giulio Destri
Aggiornamenti:
Martina Abelli
Responsabile "Chierichetti":
Francesco Salvatore
Responsabile "Fatti una risata":
Antonio Lucotti
L'oratorio "G. Maffei": Attività

SABATO, 22 DICEMBRE 2002

in collaborazione con
PARROCCHIA DI SANTO STEFANO
ASSOCIAZIONE FAMIGLIE DI SANTO STEFANO
NON SOLO COMPITI

"Dialogo nel buio"
Sabato 28 dicembre Don Davide e alcuni genitori hanno organizzato una gita a Milano aperta a tutti, con meta principale la mostra "Dialogo nel buio", che illustrerò successivamente.
Alle ore 7.00 del mattino siamo partiti dall'oratorio in pullman e, tra giochi per affinare i sensi (riconoscimento degli odori e dei rumori), tombola, risate e cenni storici di Milano, il viaggio è trascorso in allegria. Giunti alla nostra meta ci siamo incamminati verso il Duomo, la cui facciata era disgraziatamente coperta da impalcature, e poi verso il Palazzo Reale, la zona mostre. I primi gruppi ad entrare si sono preparati davanti al Palazzo Reale, mentre gli altri, per ingannare l'attesa, hanno visitato l'interno del Duomo avvalendosi della guida ufficiale, cioè Don Davide.
Ma ora facciamo un salto nella parte clou della gita, vale a dire "Dialogo nel buio". Quest'ultima consente di vivere un'esperienza immersi nel buio più totale, sentendoci per circa un'ora ciechi, anzi sarebbe meglio dire non vedenti. La guida dell'occasione è molto speciale: proprio un non vedente. Il nostro accompagnatore ci ha insegnato a muoverci nel buio e ad utilizzare gli altri sensi per cogliere gli odori, i rumori , le forme e la composizione degli oggetti, la dimensione delle stanze, gli ostacoli. Nella vita quotidiana la persona dotata di vista è spesso la guida del non vedente, invece a "Dialogo nel buio"i ruoli si invertono."Dialogo nel buio"è una mostra che non mostra, ma insegna a vedere il mondo con un'ottica diversa. Noi pensiamo che essere privato della vista sia un handicap gravissimo, perché non si può vedere ciò che ci circonda, ma non è assolutamente così: i non vedenti sono persone che conoscono la realtà in modo diverso, ma completo, cogliendone molte sfaccettature che al vedente sfuggono.
All'entrata la guida ci ha consegnato il bastone bianco, che sarebbe stato la nostra seconda guida. Il bastone serve per individuare l'estensione delle pareti, gli ostacoli che si presentano davanti e rappresenta per il cieco il prolungamento del braccio. Dopo la breve introduzione ci siamo introdotti in un buio totale; la guida si è presentata e ha subito imparato i nostri nomi. Una cosa che ha colpito molti di noi erano le sue mani, lisce, quasi vellutate, che ci toccavano con gesti delicati e dolci. Dalla voce mi è sembrata giovane e ho cercato di immaginarmela. La prima tappa è stata una grotta marina in cui si sentiva il rumore delle gocce d'acqua. La guida ci ha fatto sentire, picchiando col bastone sul perimetro del muro, la dimensione della grotta. Inizialmente, ancora disorientati, camminavamo tenendo le mani appoggiate al muro. La tappa successiva era il canneto. In questo ambiente abbiamo attraversato un ponticello traballante, per poi andare a finire in un "terreno melmoso". Poi, dopo aver percorso un sentiero, la guida ci ha accompagnati "in casa sua". Qui, dopo aver tastato e riconosciuto i vari oggetti e arredi, ci siamo seduti su un divano. La guida ci ha insegnato un altro trucco per capire la dimensione della stanza: ha posizionato quattro di noi agli angoli della stanza e ci ha fatto pronunciare il nostro nome uno dopo l'altro, in questo modo abbiamo delineato mentalmente il contorno della stanza. Dopo il breve soggiorno nella stanza la guida ci ha fatto salire ad uno ad uno su una barca, che poco dopo è partita, dandoci l'impressione di navigare veramente sull'acqua: c'era il vento, l'imbarcazione ondeggiava, l'acqua si increspava. Poi siamo approdati in un paese molto trafficato, dove abbiamo riconosciuto un'automobile, un motorino, una cassetta delle lettere, dei cartelloni pubblicitari e persino dei frutti esposti nel mercato. L'ultima tappa è stata un bar, dove i baristi erano dei non vedenti che maneggiavano bicchieri, bottiglie e soldi come fossero persone normali. Abbiamo ordinato da bere, facendoci aiutare a manipolare le monete dagli abilissimi barman. La cosa che più mi ha meravigliato è stato quando stavo per posare il bicchiere vuoto sul bancone che già il barista me l'aveva preso di mano. Dopo la consumazione ci siamo seduti su delle panche per parlare. Durante questo periodo di tempo abbiamo fatto delle riflessioni: io ho pensato al significato di "Dialogo nel buio", cioè un percorso in cui si dialoga non solo con i compagni di viaggio, ma anche con l'ambiente circostante attraverso i sensi. Un'altra cosa che tutti abbiamo notato era la voce rassicurante della guida, che ci parlava molto dolcemente e tranquillamente, rendendo più semplice il nostro faticoso procedere. Ci siamo accorti anche di aver perso il senso del tempo, tanto che non ci sembrava di aver trascorso un'ora. All'uscita ci siamo trovati cambiati, con un'esperienza in più nel nostro cuore; ma non una qualsiasi, bensì un'avventura che ci ha lasciato qualcosa di profondo: cioè che non è indispensabile la vista per cogliere i particolari del mondo. Abbiamo imparato ad usare tutti i sensi a noi concessi dal Signore, ringraziandolo per le meraviglie che possiamo vedere attraverso i nostri occhi. Inoltre la giuda raccontandoci con grande gioia e serenità la sua esperienza ci ha trasmesso che comunque la vita è un bene prezioso e occorre viverla affrontando le difficoltà con coraggio e senza rimpiangere quello che non si ha.
Dopo la visita alla mostra un gentilissimo prete di via Olivetani ci ha ospitato nel suo oratorio, dove abbiamo consumato il pranzo al sacco. Poi ci siamo diretti verso il Museo di Storia Naturale e abbiamo girovagato ammirando animali, piante, fossili e minerali. Verso le 17.00, poi, ci siamo diretti verso il pullman per tornare verso casa.
Per concludere vorrei ringraziare il Signore per questa bellissima gita trascorsa in allegria insieme ad adulti e bambini.


LE IMMAGINI

  • Foto: Il Gruppo dei partecipanti


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