Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

nel Web sito DuomoCasalmaggiore

Progettazione contenuti:
Don Alberto Franzini e
Don Davide Barili
Progettazione e realizzazione Sito:
Giulio Destri
Aggiornamenti:
Martina Abelli
Responsabile "Chierichetti":
Francesco Salvatore
Responsabile "Fatti una risata":
Antonio Lucotti
Caritas
Casa dell'Accoglienza
Intervista al direttore

Finalmente ha aperto la nuova Casa di Accoglienza. Vuoi ricordarci il percorso fin qui effettuato e gli obiettivi futuri?
Sono molto soddisfatto perché, dopo anni di impegno per portare a termine il progetto di ristrutturazione, oggi possiamo offrire a tutta la comunità di Casalmaggiore e del casalasco un servizio veramente migliore, completo ed in regola con le vigenti normative, confermando il nostro impegno nei confronti delle categorie sociali più deboli. Sicuramente il nostro percorso è stato molto laborioso e molto lungo, ma non poteva essere altrimenti stando alla complessità del nostro progetto e all'impegno economico che ha richiesto. Oggi i risultati ci ripagano abbondantemente degli sforzi sostenuti. La nuova struttura risulta pienamente funzionale ed in grado di soddisfare molti bisogni espressi da quella parte della popolazione locale o di origine immigrata maggiormente a rischio di povertà e di marginalità sociale.
Un primo obiettivo che ci riproponiamo di raggiungere nell'immediato, è rappresentato dall'apertura del Centro di Ascolto della Caritas. I locali, che fin dalla fase di progettazione della nuova struttura abbiamo destinato a questo centro, sono già stati allestiti e dotati di tutti gli strumenti necessari al funzionamento, grazie al finanziamento ottenuto dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona. E' partita anche la fase di reclutamento delle risorse umane, dei volontari che presteranno servizio nel Centro di Ascolto, e stiamo per far partire la fase di formazione attraverso una serie di incontri tenuti da personale ed esperti della Caritas Cremonese. Nel medio periodo, abbiamo invece l'obiettivo di essere accreditati nel nuovo piano di zona del distretto casalasco, per contribuire al processo di integrazione degli immigrati stranieri nel nostro territorio attraverso l'offerta dei nostri servizi.

Come è organizzata la nuova struttura? Avete già degli ospiti? Ed i vecchi ospiti dove sono andati dopo la chiusura della sede di via Cavour?
Un primo nucleo, costituito da sette camere a due o a tre posti letto con servizi in comune, è destinato all'attività di prima accoglienza; un secondo nucleo, costituito da quattro mini-alloggi dotati di servizi indipendenti, è invece adibito alla seconda accoglienza. I posti, in totale, ammontano a venticinque. Al servizio di accoglienza si aggiungono quelli di lavanderia e stireria, di servizi igienici, di orientamento e di segretariato sociale, tutti aperti anche ad un utenza esterna, non residente nella struttura. A questi poi si aggiungeranno quelli del Centro di Ascolto, quali ad esempio l'ambulatorio infermieristico.
Le domande per essere accolti nella nuova casa non mancano e attualmente siamo già al completo per quanto riguarda la prima accoglienza. Anche due dei quattro mini-alloggi sono stati destinati a cittadini immigrati, mentre gli altri sono in fase di assegnazione. Tra gli ospiti, in prevalenza di nazionalità marocchina e ghanese, abbiamo anche dei giovani lavoratori immigrati, una ragazza madre con la figlia minorenne, tre italiani, un casalese senza fissa dimora e due studenti lavoratori.
I vecchi ospiti, in parte hanno trovato una sistemazione in alloggi comunali o dell'Aler e in parte sono riusciti a reperire un'abitazione sul mercato privato. Cinque, che hanno ancora la residenza anagrafica presso la nostra casa di accoglienza, sono passati nella nuova struttura.

La vecchia casa di accoglienza è quindi vuota. Quale sarà la sua prossima destinazione?
Come Cooperativa Servizi per l'Accoglienza abbiamo liberato i locali che occupavamo grazie al comodato gratuito concessoci dalla Parrocchia di Santo Stefano. Proprio in questi giorni abbiamo provveduto a restituire i locali e a sottoscrivere un nuovo comodato che riguarda esclusivamente l'immobile dove è collocata la nuova sede. Sarà, pertanto, la Parrocchia di Santo Stefano a decidere la nuova destinazione dell'ex collegio Don Bosco. Noi, quale area di futura espansione, abbiamo tenuto l'immobile della vecchia palestra. Quando avremo l'opportunità di accedere a finanziamenti presenteremo il nostro progetto relativo all'implementazione di una serie di attività inerenti l'integrazione. Per ora, ci concentriamo sul buon funzionamento della struttura esistente.


Il legame con la Parrocchia di Santo Stefano dunque continua?
Certamente. Ed è ben saldo come sempre è stato. A questo proposito auspico una pronta risposta da parte di tutti i parrocchiani all'appello lanciato dalla Caritas per reclutare volontari destinati al Centro di Ascolto. Basta anche una minima disponibilità, prestata in maniera continuativa, per garantire il funzionamento di un servizio che è insieme testimonianza dello spirito di carità cristiana. Confido molto anche nell'adesione dei giovani e dei ragazzi che avrebbero un'opportunità unica per mettersi alla prova ponendosi al servizio dei più deboli.

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