Celebriamo oggi in parrocchia la Giornata di sensibilizzazione
per la firma dell'Otto per mille alla Chiesa cattolica. Una
firma non ci costa nulla, ma è un gesto di appartenenza
e di aiuto alla nostra Chiesa, che non riceve alcun contributo
statale. Nel 2002, grazie alla firma dei contribuenti, i fondi
assegnati alla Chiesa cattolica sono stati di 908 milioni
di euro, che sono stati impiegati per il culto e la pastorale,
per le opere di carità in Italia e nei Paesi del Terzo
Mondo, e per il sostentamento dei 38 mila preti diocesani.
La scelta personale diventa sempre più rilevante, specialmente
di fronte alle novità legislative e tecnologiche. Già
oggi, un contribuente su tre non è più tenuto
a consegnare la propria dichiarazione. Spetterà dunque
ai fedeli esercitare pienamente il diritto di scelta, per
destinare l'8 per mille a chi vogliamo. Ovviamente, la Giornata
di oggi è a favore della Chiesa a cui apparteniamo,
affinchè possa continuare in Italia la propria presenza
di annuncio del Vangelo e di educazione per i nostri ragazzi,
come ha fatto nei secoli scorsi.
Proprio per venire incontro a tutti coloro, soprattutto pensionati,
che, pur esonerati dalla dichiarazione dei redditi, intendono
destinare l'8 per mille alla Chiesa cattolica, attiveremo
- come negli scorsi anni - l'ufficio parrocchiale, accanto
alla torre del Duomo, per raccoglierle le certificazioni e
portarle a destinazione. L'ufficio apre tutti i giorni feriali,
a partire da lunedì 16 giugno, per 4 settimane, dalle
ore 10 alle ore 12.
GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE
PER IL SOSTENTAMENTO DEI SACERDOTI IN ITALIA
Si celebra oggi in tutte le parrocchie italiane la Giornata
di sensibilizzazione per il sostentamento dei sacerdoti. San
Paolo, scrivendo alla comunità di Corinto, dice: "Il
Signore ha disposto che quelli che annunciano il Vangelo vivano
del Vangelo". I sacerdoti hanno fatto la scelta di rinunciare
ad una propria famiglia e ad una propria professione per dedicarsi
totalmente all'annuncio del Vangelo nelle nostre comunità.
A loro va assicurata una remunerazione che consenta una vita
dignitosa. Il nuovo Concordato tra lo Stato italiano e la
Chiesa cattolica ha eliminato il sostegno diretto statale
e ha affidato i sacerdoti alle comunità stesse. Questo
ci rende più liberi e più corresponsabili. Questo
sistema di comunità corresponsabili è pensato
per offrire ai 38 mila sacerdoti italiani le stesse possibilità,
stabilendo una equità tra le parrocchie più
grandi e le parrocchie più piccole. L'obiettivo è
di assicurare loro almeo 715,40 euro mensili per 12 mensilità.
Solo per alcuni questa cifra è coperta dalle offerte
della parrocchia e da eventuali stipendi da insegnante.
In quale modo oggi i sacerdoti vengono remunerati?
Anzitutto attraverso le offerte delle proprie comunità.
Queste, in genere, non sono sufficienti. E allora interviene
in prima battuta l'Istituto diocesano per il sostentamento
clero, e in seconda battuta l'Istituto centrale di Roma, il
quale attinge alle due forme di sostegno previsti dagli accordi
del 1984: le offerte deducibili dalla denuncia dei redditi
(fino ad un massimo di 1032, 91 euro l'anno) e la quota dell'8
per mille assegnata dai cittadini alla Chiesa cattolica. Ognuno
di noi può contribuire al sostegno dei 35 mila sacerdoti
diocesani che lavorano nelle parrocchie italiane e degli altri
3 mila che, per ragioni di età o di salute, non possono
più esercitare il ministero attivo.
Sul tavolo trovate i depliant illustrativi, che contengono
alcune notizie utili su questo argomento e le indicazioni
concrete su come fare la propria offerta: in banca, all'ufficio
postale o con carta di credito.
Aggiungo un ultimo pensiero: ciascuno di noi deve sentire
l'appartenenza alla Chiesa come una cosa cara e preziosa per
la propria esistenza, e deve sentire la presenza dei preti
nelle nostre parrocchie come provvidenziale per la nostra
crescita umana e cristiana e per l'educazione delle nuove
generazioni a quella fede cristiana che costituisce una delle
radici più solide su cui si è andata costruendo
la nostra civiltà e la nostra cultura.
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