Dire, fare, baciare...
L'attività estiva degli oratori delle parrocchie di Casalmaggiore
incentrata sul tema della comunicazione
(Sett. 2002)
di don Alberto Martinelli,
Nel mese di giugno le due parrocchie di Casalmaggiore hanno organizzato il GREST, che quest'anno ha coinvolto 160 bambini, con la collaborazione di trenta animatori, il contributo di quindici volontari adulti e dei due vicari.
Momento questo molto impegnativo, non solo per l'orario continuato dalle ore 8,30 alle 18,00 (alcune volte anche più tardi), ma soprattutto per lo sforzo educativo che in tre settimane fitte di iniziative, riflessioni, laboratori, preghiera, escursioni, giochi e attività ha coinvolto un numero tanto elevato di ragazzi, impegnati sul filo conduttore della comunicazione. "Dire, fare, baciare, lettera, testamento", questo è stato il titolo ed il tema del Grest di quest'anno.
Cinque parole di una filastrocca (che anche ciascuno noi avrà usato almeno una volta per infliggere le penitenze nei giochi dell'infanzia) per sottolineare l'aspetto comunicativo e di relazione dell'uomo. DIRE: è la comunicazione della parola detta, che deve essere ascoltata; FARE: è la comunicazione con le azioni o le non azioni; BACIARE: è la comunicazione dei gesti, dei sentimenti e delle emozioni; LETTERA: è la comunicazione dei segni scritti, della parola che rimane nel tempo; TESTAMENTO: è la comunicazione di ciò che chiede di essere conosciuto, ricordato e perpetuato, della fiducia di riporre nell'altro quanto di più caro abbiamo, perché la vita possa continuare anche senza di noi. Parole che esprimono l'importanza alla relazione con l'Altro, che ci aprono alla relazione con il Signore.
Un tema grande per dei bambini, un'occasione preziosa per tutti i ragazzi (e non), per intuire che il senso della vita è legato all'altro, che il mio prossimo è prezioso quanto me stesso. Questa la meravigliosa scoperta di chi segue il Vangelo!
Un argomento di singolare attualità, in un mondo in cui la comunicazione ha perso molto del suo significato. L'uso scorretto del dono della comunicazione e dei suoi mezzi può diventare malvagio. Pensiamo a tutte le volte che le parole diventano parolacce, i gesti dei gestacci. Stiamo tradendo ciò che gli uomini hanno costruito insieme, per vivere insieme. Comunichiamo per incontrarci, eppure spesso finiamo con lo scontrarci. E sono insulti reciproci, parole e menzogne pronunciate alla spalle, espressioni di disgusto per chi pensiamo non abbia nulla di interessante da dirci. Troppo chiusi in noi stessi, non ci accorgiamo più di nulla e di nessuno, neppure di Dio. Ecco il tema del grest: riaprirci alla comunicazione vera, autentica, quella che ci apre a relazioni umane che fanno crescere.