Capoluogo del comprensorio casalasco è posta sulla riva sinistra del fiume Po . Gli scavi archeologici hanno dimostrato l'esistenza nella zona di insediamenti umani sin dall'età del bronzo. Le prime notizie certe su Casalmaggiore risalgono al IX secolo. Durante le guerre medievali, considerando la posizione geografica strategica e la fecondità delle terre, sovente i "signori" delle città circostanti acconsentirono ad elargire privilegi che riconoscevano una sufficiente dose di autonomia alla comunità. L'arrivo in Italia degli invasori stranieri agli inizi del XVI sec. segnò la fine della libera politica italiana e della autonomia giurisdizionale della comunità casalese. Dal 1717 Casalmaggiore tornò ad essere definitivamente autonoma e nel 1754 ottenne da Maria Teresa d'Austria il titolo di città cui successe, due anni dopo la creazione della Provincia di Casalmaggiore, comprendente buona parte dell'attuale distretto casalasco-viadanese, che fu abolita durante l'invasione francese del 1796.
Fu costruito tra il 1782 e il 1783, su progetto dell'architetto Andrea Mones, a cui si devono pure le decorazioni del soffitto della platea. Recentemente restaurato, è stato riaperto al pubblico nel 1989 e dal 1990 ospita una stagione con spettacoli di buon livello. Tel. 0375/200434
La Chiesa Abbaziale di Santo Stefano è a croce greca, divisa in tre navate da quattro pilastri, con cappelle laterali e coro abisdale. Funge da vestibolo un alto pronao ad archi, mentre la cupola, sorretta da un tamburo di 16 archi, si eleva sino all'altezza di 60 m. Pregevoli dipinti all'interno, fra cui spiccano le "Quattro virtù cardinali" di Giovanni Angelo Borroni (1684-1772). l'"Ultima Cena" ed il "San Pietro in Carcere" di G.B. Trotti detto il Malasso (1555-1619), "Gesù nell'orto" di Camillo Gavasetti (sec XVIII) e l'"Adorazione dei Magi" di Cristoforo Agosta (1570-1618).
La chiesa, risalente al XVI sec. è a pianta ottagonale con doppio ordine di portici sorretti da colonne tonde ed ottagonali. Essa si salda ad una seconda chiesetta che appartiene al complesso monastico. In essa si trovano tele di pregio, fra cui si segnalano una "Natività" di G. Cesare Amidano, una "Sacra Famiglia" di Luigi Amidano e opere del pittore locale Marcantonio Ghislina (sec. XVIII). Nel restaurato complesso monastico è stato installato il Diploma Universitario in Scienze Infermeritiche dell'Università di Brescia.
La chiesa risale al XV sec. ma fu sottoposta a molteplici interventi che mutarono la sua originaria struttura. Nel frontone della facciata il Leone di San Marco documenta la dominazione veneta. All'interno fra i dipinti si segnalano: la settecentesca pala con San Leonardo in gloria del pittore locale Paolo Araldi, il "Miracolo della Sorgente" e la "Donna dei Cantici" di Giacomo Guerrini (1718-1793) ed una "Madonna" ad affresco del XV sec.
Si erge, verso il Po, la mole di un antico torrione, testimonianza residua del complesso architettonico militare che doveva essere inserito nella cinta muraria di difesa, demolita fra il XVI e il XVII secolo. L'edificio era una torre di ingresso e costituiva il nucleo di un modesto castello in cui alloggiava la guarnigione locale.
E' l'unico rimasto dei quattro archi trionfali eretti dalla cittadinanza nel XVIII sec. pre onorare il passaggio da Casalmaggiore dei regnanti austriaci. Tre furono abbattuti negli anni '30.
A Sud di Casalmaggiore è l'antica Fossacaprara (dove scavi archeologici hanno dimostrato l'esistenza di un abitato già nell'Età del Bronzo) la cui chiesa, risalente al XII secolo e poi rifatta conserva preziosi frammenti di affreschi nelle pareti del presbiterio. Nella parete di destra è una Annunciazione databile al XII sec. e opera di ingnoto artista romanico; nella parete di sinistra si trovano dipinti frammentari di varia epoca (XIII-XV sec.).
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