"LA VITTORIA"
Una mamma scrive dopo aver letto sullo scorso numero di Ritrovarci, l'articolo di don Davide intitolato "La resa".
da "Ritrovarci": anno XXX - numero 2 - marzo 2006

Una mamma con suo marito che approva


LA VITTORIA
Una mamma scrive dopo aver letto sullo scorso numero di Ritrovarci, l'articolo di don Davide intitolato "La resa".

Nel leggere l'articolo di Don Davide "La resa" ho sentito l'esigenza di far sentire la voce di tanti bravi genitori. Lo "spaccato" di vita giovanile, l'agghiacciante fotografia che il Don ci ha messo sotto il naso, non accusa solo i giovani "leoni" della notte, accusa, soprattutto, i loro genitori che non sanno più dire di no a niente, che per paura d'essere "meno" dell'altro, dicono continuamente di sì a qualsiasi richiesta. Si mettono sempre dalla parte del figlio perché è più facile "coprirlo" che insegnargli ad affrontare le difficoltà che, inevitabilmente, ogni giorno si presentano.
"Bambini piccoli problemi piccoli, bambini grandi problemi grandi": questo ho sempre sentito dire dagli anziani, ma ogni cosa a suo tempo…
Far superare gradatamente le difficoltà insegna a diventare autonomi, insegna a diventare grandi…
Diventare grandi senza aver provato direttamente qualche sconfitta o sempre con la rete di sicurezza rende estremamente fragili e, alla prima difficoltà si cerca la via più facile per non affrontarla o per dimenticarla; se bevo o mi drogo è perché sono un debole, la colpa non è solo mia, ma anche di chi non mi ha mai detto di no che non mi ha insegnato quanto utili siano i freni.

Dicevo che desidero far sentire la voce di quei genitori che faticano tanto ad indicare la retta via ai propri figli, che "perdono" tempo e anziché sostituirsi a loro lasciano che questi facciano le proprie esperienze e conquistino di giorno in giorno maggior autonomia. Genitori sempre vigili che già strafanno nel fornire il proprio esempio: come posso pretendere che mio figlio non dica parolacce se sono io la prima ad usare solo ed esclusivamente questo vocabolario??? Ed è qui il punto, ma siamo sicuri che tutti si indignino a sapere come passano le notti gli adolescenti??? Siamo proprio sicuri che tutti i genitori pensino che sia un male drogarsi, bere, non andare bene a scuola??? Io penso che la maggior parte sia convinta che vada bene così: un comportamento diverso potrebbe far pensare che il ragazzo è uno "sfigato da oratorio", figlio di ancor piu' sfortunati "genitori bigotti" che credono che vivere sotto le campane li aiuti a conquistarsi un posto in Paradiso, perché "poverini" hanno paura di morire…
Io e mio marito facciamo parte dei genitori "sfigati". Ma io credo in quello che ho detto e me ne vanto; abbiamo fatto tanta fatica, il Signore ci perdoni, ma oggi raccogliamo già ottimi frutti. Altri genitori la pensano come noi e si comportano di conseguenza, ma siamo sempre di meno e sui nostri figli, bravi ragazzi, i riflettori non puntano mai, nemmeno quando si lamentano, con chi di dovere, perchè fanno fatica a seguire le lezioni "dal casino che fanno gli altri", addirittura qualcuno soffre di mal di testa perché il rumore delle urla e degli schiamazzi è davvero intollerabile (a proposito l'ASL non dovrebbe tutelare la salute nei luoghi di lavoro???). Proprio ieri mio figlio quindicenne faceva questa considerazione (mi si sono drizzati i capelli in testa!): "sai mamma, è dalle elementari che a scuola vengono esperti ad informarci sui pericoli della vita, ma io non capisco… personalmente dopo i loro discorsi ho quasi voglia di provare". Io, stupita: "Cosa stai dicendo?!" Lui continua e la frase chiave è: "… ma sì è la CANNA NON FA MALE, NON FA DANNI, TI FA SENTIRE SOLO UN PO' PIU' EUFORICO, mentre l'alcool sì è pericoloso, fa danni al fegato e al cervello, ragazzi non dovete bere, ma se anche fumate in fondo non è così grave…". Io sono morta!!! …e pensare che i nostri figli passano la maggior parte del loro tempo in compagnia di chi, noi ingenui genitori, pensiamo educatori… Forse le cose non sono state dette proprio in questi termini, ma il messaggio che è passato dopo anni di lavaggio del cervello, almeno per mio figlio, purtroppo è questo…
Ritorniamo a noi e a come nessuno si preoccupi di come possano sentirsi i bravi ragazzi nel vedere per le vie cittadine loro coetanei che, già ubriachi in prima serata, vomitano contro un muro dove un attimo prima un giovanissimo "incontinente" ha fatto la pipì… no, non vado oltre, non perché non abbia gli argomenti, ma perché la mia educazione mi ferma…
"La vittoria" allora! Alla "Resa" rispondo: "La vittoria". Perché "La vittoria"? perché sono sicura che i bravi ragazzi "sfigati da oratorio", figli di "degni" genitori che tanto si sono impegnati, continueranno ad essere bravi ragazzi vincendo con il loro comportamento e conduzione di vita la battaglia più importante, quella che ogni giorno si deve combattere con la propria coscienza.

Una mamma con suo marito che approva


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