Sui sentieri del mistero.
I grandi perché della vita aprono alla scoperta di Dio
Il Fascicolo n. 54 contiene una relazione del nostro parroco, tenuta
nellambito dei Corsi di formazione e di aggiornamento degli insegnanti
della Scuola materna ed elementare in materia di insegnamento della religione
cattolica durante il precedente anno scolastico a Casalmaggiore, Cremona
e Caravaggio.
Essa affronta il percorso umano fondamentale, ossia il percorso che caratterizza
luomo in quanto tale. Luomo è un cercatore di senso.
E affinchè questa ricerca giustamente definita religiosa,
in quanto colloca luomo su sentieri che provengono da lontano e
vanno lontano non appaia unutopia irrealizzabile, un sogno
a buon mercato, una fiaba illusoria e quindi foriera di delusioni
come vorrebbe latteggiamento ideologicamente scettico di tante parte
della cultura occidentale contemporanea tale ricerca è qui
declinata sul sentiero dellesperienza umana universale. Ogni uomo
cammina sui sentieri del mistero, che assumono le forme più disparate
dentro al nostro vivere quotidiano.
Si tratta di cercare la verità di se stessi, del mondo,
dellintera realtà che ci circonda: la realtà è
ricca di segnali, di indicazioni, di stimoli che ci portano sul sentiero
di Dio, un sentiero che il mondo contemporaneo vorrebbe censurare in nome
della laicità. Papa Benedetto XVI da sempre combatte contro lemarginazione
di Dio dal cuore delluomo e dalla vita pubblica: e lo fa, anzitutto,
prima che in nome di Dio, in nome delluomo, che ha il diritto e
il dovere appunto di cercare la verità, perché luomo
è stato creato capace di verità. E solo lincontro
e laccoglienza della verità rendono luomo davvero libero
e felice. Ogni altro atteggiamento, che mortificasse la ricerca delluomo,
ne impedisse lesito o ne vietasse il cammino negli spazi pubblici
del vivere sociale e civile, questo, anziché essere manifestazione
di laicità, è imposizione del suo contrario, ossia del fondamentalismo
laicista, che sta seducendo come un nuovo vento liberatorio
i pulpiti mediatici, le cattedre culturali e gli areopaghi legislativi
del nostro Occidente.
Il relativismo e lo scetticismo che predicano linesistenza
della verità o lincapacità, se non addirittura linutilità
o la dannosità di cercare il vero da parte delluomo
finiscono con il negare la dignità stessa della persona umana,
perché la impoveriscono, appiattendola al livello del mondo creato
e togliendole quello che ha di più prezioso, ossia la ricerca di
ciò che è trascendente.
Il parroco dedica queste riflessioni ai giovani del nostro Oratorio Maffei:
perché, insieme a don Davide, nei loro incontri settimanali
se lo riterranno opportuno contribuiscano ad approfondire, ad irrobustire
e a convalidare questi pensieri, che si presentano con il tono minore
di semplici tracce, di umili schizzi di un percorso che va portato a compimento
con il dialogo reciproco e con unattenzione diversa, meno banale
e più coraggiosamente attenta alla propria esperienza di vita,
ai moti del proprio cuore e ai desideri, per fortuna incancellabili, della
propria intelligenza.
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