Che cosè la famiglia
Nel Fascicolo n. 55 viene pubblicato il testo della relazione che il card.
Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, ha tenuto nella serata di martedì
30 maggio 2006, a chiusura della Settimana della Famiglia,
promossa dalla parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo di S. Pietro in Casale,
presso il Cinema-Teatro Italia. Qui riportiamo la presentazione del nostro
parroco
Oggi listituto coniugale e familiare è attaccato da tutte
le parti, in nome delle nuove concezioni di pensiero che stanno dilagando
nel nostro occidente e che si possono sintetizzare nella radicalizzazione-esasperazione
del laicismo sul piano pubblico-statale e del soggettivismo sul piano
privato-individuale. Entrambe le concezioni si presentano come una esaltazione
del mito del progresso. In questo senso, listituto matrimoniale,
quale si è venuto consolidando e codificando lungo i secoli, così
come del resto la difesa dellembrione, il rifiuto delleutanasia,
la denuncia delle più svariate manipolazioni nel campo della bioetica,
vengono ritenuti come retaggi appartenenti ad unepoca oscura di
arretratezza e di subordinazione al potere della Chiesa.
E un dejà vu. Le varie ideologie, che soprattutto dal tempo
dellilluminismo in poi seducono la intellighenthia europea ed occidentale,
prosperano proprio annunciando una nuova e radiosa frontiera, un nuovo
sole dellavvenire, una nuova e luminosa era di prosperità
e di felicità. E allora è giocoforza sgombrare il terreno
da ogni antropologia preesistente. E poiché la visione cristiana
della vita da due mila anni occupa il centro della scena e resiste ad
ogni blandizia seduttrice e manipolatoria, è proprio lumanesimo
nato dal Vangelo e cresciuto con la testimonianza della comunità
cristiana a diventare il bersaglio preferito, se non unico, dei nuovi
poteri forti che pretendono di sostituirsi alla legge morale, diventando
essi stessi fonte delle nuove moralità oggi imperanti.
E la famiglia, con annessi e connessi, è uno dei primi bersagli
che si tenta di colpire, con un grande dispiegamento di mezzi: certo,
non in modo violento, perché ciò causerebbe reazioni e proteste,
ma nei modi diabolicamente suadenti, ben descritti da Soloviev quando
parla dellAnticristo, il quale si presenta come colui che mira a
cercare il consenso di tutti e predica la pace universale, togliendo dal
cristianesimo proprio ciò che da sempre lo caratterizza, ossia
lo scandalo della croce, lo scandalo di una opposizione insanabile fra
bene e male, fra verità e menzogna.
E la situazione dei giorni nostri, in cui anche nella stessa cristianità,
oltre che nella società civile, la ragione ossia
il radicamento nella verità è fortemente ottenebrata,
a tutto vantaggio dei nuovi poteri ideologici, che oggi si presentano
sotto le forme più rassicuranti dei camici bianchi, dei predicatori
di bontà e di accoglienza verso tutto (più che verso tutti),
delle maggioranze parlamentari che si credono creatrici e proprietarie
anche delletica.
E un male profondo che si insinua nella coscienza di tanti: il dispregio
di ciò che è vero, in nome dellamore a ciò
che è utile e vantaggioso.
Davvero stiamo entrando nella notte. E continuiamo a ballare allegramente,
come sul Titanic, ignari della tragedia che incombe. La Chiesa, insieme
a qualche altro spirito vigile, da tempo va segnalando gli iceberg. Ma
il nostro occidente appare distratto e forse anche ammaliato dalla necrofilia,
da quella voluptas moriendi che caratterizza le epoche di
decadenza.
Le riflessioni dellArcivescovo di Bologna ci aiutano a riprendere
in mano la ragione e a fare un po di chiarezza su uno dei temi cardinali
di ogni società, qual è il tema del matrimonio e della famiglia.
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