LE ULTIME VOCI DEI FIGLI SULLA TOMBA DEL PADRE
Il saluto del Sindaco, dottor Mario Carlo Volta:
Mons. Temistocle Marini, Abate Mitrato di Casalmaggiore. Dopo aver lasciato
la sua casa, dopo il commiato terreno della sua Chiesa, dopo essere passato
per le vie della sua parrocchia benedicendo per l'ultima volta il suo
popolo commosso e piangente, qui ancora una volta, per l'ultima volta,
io a nome dì quel popolo che qualche anno fa l'acclamò davanti
alla casa del Comune nel giorno felice delle sue nozze d'oro sacerdotali
e che oggi l'accompagna con profonda tristezza al sepolcro, Le rivolgo
con profonda commozione l'ultimo saluto.
In trentacinque anni di permanenza tra noi, l'umiltà, la semplicità,
una generosa bontà furono le grandi virtù che Lei ci fece
conoscere entrando in ogni casa dove un dolore o una sofferenza era da
lenire.
Ci lasciò l'esempio di un grande amore per l'infanzia, per i bimbi,
che furono attorno al suo letto di morte fin dal primo momento, a testimonianza
della sua grande anima di Padre comune.
La sensibilità squisita per ogni opera di bene La vide sempre attivo
e presente. La Sua parola semplice e profondamente cristiana Lei a tutti
dispensava il conforto della Sua alta dottrina: la dottrina di studioso
non di cose terrene, ma celesti. Lei testimoniò con la sofferenza
e il sacrificio, per il Vangelo di Cristo, l'amore al prossimo come a
se stesso.
Noi lo sentiamo ancora vivo tra noi, per benedire l'opera nostra, per
confermarci col suo incitamento caritatevole che sopra tutti i valori
della vita materiale stanno i valori dello spirito, ad indicare che il
fine dell'uomo va oltre i confini della materia, è spirito e fede
come Lei voleva, in una vita superiore ed eterna dove le amarezze, i dolori
e le sofferenze avranno, come per Lei certamente hanno avuto, la ricompensa
dei buoni.
Il saluto del dott. Giangiacomo Cavalca, Presidente della Giunta Parrocchiale
di Azione Cattolica.
Caro Monsignore.
se potessimo esprimere quanto passa in questo momento nel nostro cuore
di parrocchiani Suoi figli! Ma Lei ci perdoni se non lo sappiamo fare.
Mai come ora abbiamo sentito l'insufficienza della parola ad esprimere
il pieno del sentimento.
Siamo qui, i suoi figli, a salutarla, a chiederLe perdono se non sempre
abbiamo capito la meravigliosa delicatezza del suo cuore, se non sempre
labbiamo sostenuta ed aiutata come era nostro dovere, se non sempre
abbiamo corrisposto al Suo amore.
Monsignore, ci continui ad amare, abbia pietà per le nostre debolezze,
preghi per i nostri bambini.
Addio Monsignore, verremo spesso come Lei desidera, sulla Sua tomba a
parlarLe e chiederLe consiglio, come facemmo quand'era in vita ed Ella
continuerà il Suo insegnamento di maestro illuminato delle verità
dell'Evangelo, di sacerdote buono, umile, povero, integerrimo, santo e
starà ancora tra i Suoi parrocchiani così come l'ha voluto
essere fino all'ultimo.
Dal saluto del prof. Amerigo Orioli a nome degli alunni delle Scuole
elementari.
Monsignore, se la Sua vocazione
La portò ad avvertire sensibilmente
ogni vibrazione del cuore di quanti trovò nel Suo cammino, che
richiedessero la presenza dell'intelligenza e del cuore di un sacerdote,
per introdurre la pace in una famiglia, la tranquillità in una
coscienza, per procurare un posto ad un disoccupato, supplicando e scongiurando,
si può affermare che nessuna attività Le fu più connaturata
ed elevata alle sfere di una vita ideale, quale quella spesa a favore
dei fanciulli.
Nessuna espressione più Le piacque che il
candido sorriso dei bimbi, dal luminoso sguardo innocente, nulla più
l'attrasse delle potenziali risorse dei piccoli, nulla più La consolò
del loro spontaneo saluto, della promessa fatta al loro amatissimo Abate
di amare sempre più la mamma ed il babbo, di divenire migliori
a casa ed a scuola.
Quelli che Lei incontrò nelle aule scolastiche, quando dopo una
preparazione appassionata diedero saggio della loro preparazione, quelli
che Lei spesso visitò a Forte dei Marmi, a Prestine, a Sarnonico,
a Levico, a Breguzzo, nelle pause fugaci dalla indefessa azione di studioso
e di pastore, quelli che ininterrottamente in questi giorni, numerosissimi,
si accostarono ad accarezzare per le ultime volte un volto atteggiato
alla composta serenità del giusto, sono qui tutti riuniti. Le fanno
corona in una pubblica testimonianza. ... La ringraziano elevando al Cielo
i Suoi grandi meriti, le sue azioni buone, le Sue secrete sofferenze perché
al termine del Calvario terreno arrida il trionfo della Resurrezione.
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