"Il Testamento"
 
da "Ritrovarci": anno XXIX - numero speciale - aprile 2006

Mons. Temistocle Marini

IL TESTAMENTO

Casalmaggiore, 27-1-1956.
Nel nome della SS. Trinità.
Io, Abate Temistocle Marini. nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, scrivo qui il mio testamento e le mie ultime volontà.
Non ho parole che bastino per esprimere al Signore la mia riconoscenza e il mio ringraziamento per avermi creato, fatto Cristiano e Sacerdote, riempiendo la mia vita di gioie spirituali per più di cinquant’anni nell'esercizio del mio ministero, prima in Seminario come Vicerettore e Professore e poi come Direttore Spirituale e finalmente come Abate di Casalmaggiore.
Ringrazio il Signore anche delle croci e dei dolori che mi ha dati, o direttamente o per tramite della mia famiglia e di quelli che hanno adoperato il mio dolore come un'arma per ferirmi: Diligentibus Deum omnia cooperantur in bonum. Nel mio cuore mai nessun rancore per nessuno, ma amore per tutti: è stata questa la mia gioia. Chiedo perdono al Signore di tutte le mie colpe e deficienze e nella misericordia di Dio abbandono la mia anima.
Sono contento di poter dire come S. Pio X: «Sono nato povero, sono vissuto povero e sono lieto di morire povero ».
Un affettuoso, piangente e commosso saluto a tutti i miei parenti di Soncino, di Parma, di Brescia, di Milano, di Como. di Roma, di Napoli: li ho qui presenti nel cuore tutti uno ad uno. senza nominarli qui per nome. Se il Signore mi concederà il Paradiso tutti i giorni pregherò per loro.
Ai miei cari Casalesi, col cuore gonfio di lacrime perché li devo lasciare, col mio saluto anche l'augurio di ogni bene spirituale e materiale. Se provo dispiacere di essere povero è solo perché non ho nulla da dare ai bisognosi, agli Istituti, alla mia diletta Chiesa, ma non abbandonerò nessuno in Cielo e sarò sempre qui colla mia protezione e colla preghiera. Vi ho tanto amati e vi chiedo di non dimenticarmi nella preghiera e di venire a pregare sulla mia tomba al Cimitero. State sempre vicini al Signore colla fede colla pratica della religione. Chiedo perdono a tutti delle mie deficienze, saluto i miei cari Sacerdoti e li ringrazio di tutto. Prego il mio successore di ricordarmi nelle preghiere e se crede, di continuare la tradizione che io ho iniziata di celebrare al Cimitero una S. Messa nell'anniversario della morte dell'Abate antecessore.
Dio mio, muoio nel seno della Chiesa, baciando il Crocifisso e invocando la nostra cara Madre Celeste, Maria Immacolata e i miei Santi Patroni.
In fede.
Mons. Temistocle Marini Abate.


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