IL TESTAMENTO
Casalmaggiore, 27-1-1956.
Nel nome della SS. Trinità.
Io, Abate Temistocle Marini. nel pieno possesso delle mie facoltà
mentali, scrivo qui il mio testamento e le mie ultime volontà.
Non ho parole che bastino per esprimere al Signore la mia riconoscenza
e il mio ringraziamento per avermi creato, fatto Cristiano e Sacerdote,
riempiendo la mia vita di gioie spirituali per più di cinquantanni
nell'esercizio del mio ministero, prima in Seminario come Vicerettore
e Professore e poi come Direttore Spirituale e finalmente come Abate di
Casalmaggiore.
Ringrazio il Signore anche delle croci e dei dolori che mi ha dati, o
direttamente o per tramite della mia famiglia e di quelli che hanno adoperato
il mio dolore come un'arma per ferirmi: Diligentibus Deum omnia cooperantur
in bonum. Nel mio cuore mai nessun rancore per nessuno, ma amore per tutti:
è stata questa la mia gioia. Chiedo perdono al Signore di tutte
le mie colpe e deficienze e nella misericordia di Dio abbandono la mia
anima.
Sono contento di poter dire come S. Pio X: «Sono nato povero, sono
vissuto povero e sono lieto di morire povero ».
Un affettuoso, piangente e commosso saluto a tutti i miei parenti di Soncino,
di Parma, di Brescia, di Milano, di Como. di Roma, di Napoli: li ho qui
presenti nel cuore tutti uno ad uno. senza nominarli qui per nome. Se
il Signore mi concederà il Paradiso tutti i giorni pregherò
per loro.
Ai miei cari Casalesi, col cuore gonfio di lacrime perché li devo
lasciare, col mio saluto anche l'augurio di ogni bene spirituale e materiale.
Se provo dispiacere di essere povero è solo perché non ho
nulla da dare ai bisognosi, agli Istituti, alla mia diletta Chiesa, ma
non abbandonerò nessuno in Cielo e sarò sempre qui colla
mia protezione e colla preghiera. Vi ho tanto amati e vi chiedo di non
dimenticarmi nella preghiera e di venire a pregare sulla mia tomba al
Cimitero. State sempre vicini al Signore colla fede colla pratica della
religione. Chiedo perdono a tutti delle mie deficienze, saluto i miei
cari Sacerdoti e li ringrazio di tutto. Prego il mio successore di ricordarmi
nelle preghiere e se crede, di continuare la tradizione che io ho iniziata
di celebrare al Cimitero una S. Messa nell'anniversario della morte dell'Abate
antecessore.
Dio mio, muoio nel seno della Chiesa, baciando il Crocifisso e invocando
la nostra cara Madre Celeste, Maria Immacolata e i miei Santi Patroni.
In fede.
Mons. Temistocle Marini Abate.
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