"IL TEATRO MANZONI"
 
da "Ritrovarci": anno XXIX - numero speciale - aprile 2006

 

IL TEATRO MANZONI

Il predecessore mons. Chiodelli, aderendo alle nuove esigenze dei tempi, aveva già messo a disposizione, nel 1914 circa, tre ampie sale del suo palazzo per trasformarle in un modesto Teatro parrocchiale, destinato soprattutto ad offrire alla gioventù un luogo di sano divertimento.
Mons. Marini ne divenne un convinto sostenitore, anzitutto dotandolo dell’attrezzatura per le proiezioni cinematografiche sonore e per garantire con frequenti sovvenzioni la continuità degli spettacoli domenicali, spesso integrati dalle prestazioni della giovane filodrammatica dell’oratorio.
L’Abate era solito parteciparvi sempre, sia per concedersi un momento di distensione dopo le fatiche pastorali del giorno festivo, sia per l’occasione di incontrare la sua gente, ed in particolare la gioventù ed i più piccoli, per i quali conservava sempre nelle ampie tasche una scorta di caramelle. Accanto al fedele don Cesare Sermide, lo si vedeva sempre assiso in prima fila sulla sua poltrona che, specie negli ultimi tempi, gli conciliava anche qualche pisolino ristoratore, complice il buio della sala.
L’attività della filodrammatica dell’Oratorio fu particolarmente vivace nel periodo 1935-1945, con spettacoli di successo, anche musicali, riempiendo le panche e le sedie di legno della platea e della balconata e consentendo alla gestione dell’oratorio provvidenziali incassi perfino di duecento lire!
Nel periodo postbellico il Teatro parrocchiale ospitò per qualche anno gli spettacoli della filodrammatica “laica” diretta da Attillio Federici e da Francesco Manfredi, quest’ultimo con le sue ottime produzioni dialettali.
In questo teatro avevano iniziato la giovanile carriera di artisti dilettanti figure ben note ai casalaschi, come Abele Zani o Giuseppe Toscani.
Col 1960 circa il teatro venne smantellato, per ospitare la sala giochi dell’oratorio ivi trasferito.


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