LE ESTREME ONORANZE ALLA SALMA
Casalmaggiore ha vissuto il 9 aprile una indimenticabile giornata di fede
e di commozione, tributando le estreme onoranze a Mons. Temistocle Marini.
:La sua morte, così repentina e tragica, gli avvicinò ancor
di più sacerdoti e popolo, tanto che non fu mai lasciato senza
veglia e preghiere neppure un solo momento dei tre giorni che restò
esposto nella grande sala della Casa Abbaziale.
Anzi il trovare le sue sembianze ancora più belle nel freddo volto
della morte, costituiva per tutti quasi una attrattiva ad andarlo a vedere
altre volte, tante volte. E tra questi frequenti visitatori, tanti, tutti
i bambini di Casalmaggiore, che - è giusto ricordarlo pubblicamente
- furono i primi a sfilare silenziosi ed oranti davanti al loro Abate.
Pure da ogni paese del Casalasco accorsero i fedeli, specie sabato e domenica,
a testimoniare il loro affetto commosso e a pregargli il meritato riposo
dal Signore.
Intanto in Duomo fervevano i preparativi per tributare all'Abate le più
solenni onoranze. La paratura sobria ed elegante del presbitero, fatta
di nero e di bianco, era il simbolo dei sentimenti dell'animo dei Casalesi,
simbolo del loro cordoglio e della loro fede. E cordoglio e fede vennero
dimostrati in modo imponente nella partecipazione alle solenni esequie
di lunedì mattina.
Mai - dicono i « vecchi » - Casalmaggiore ha visto una partecipazione
così unanime e sentita, nemmeno quando morì Mons. Chiodelli,
che pure fu Abate tanto amato e stimato.
Il corteo partì dalla casa abbaziale alle 9. Lo aprivano le guardie
comunali in alta uniforme, poi venivano le folte rappresentanze delle
Scuole Elementari, della Scuola di Avviamento, della Scuola Media e del
Ginnasio, del Collegio Vescovile « Don Bosco », tutte con
cuscini di fiori. Seguivano gli Orfanotrofi, l'Istituto di Provvidenza,
una rappresentanza dell'Istituto dell'Infanzia Abbandonata di. Cremona
di cui Monsignor Marini fu per parecchi anni premuroso ed amato Presidente;
la gioventù femminile e le donne della Parrocchia delle Associazioni
di A. C. e di altre parrocchie del Vicariato. Notata pure la rappresentanza
ufficiale della Parrocchia di Nigoline (Brescia), legata allAbate
da particolari vincoli di affetto fin dagli anni in cui egli sì
portava in quel paese, accompagnando - nella sua qualità di segretario
- Mons. Bonomelli.
Finalmente venivano, precedute da altre corone di fiori, quelle dell'Asilo
e Brefotrofio Chiozzi di cui l'Abate era Presidente e dell'Azione Cattolica
di Casalmaggiore; il Piccolo Clero dell'Abbaziale e il folto numero di
sacerdoti e di Monsignori (una ottantina) venuti da tutte le parti della
Diocesi e dalle Diocesi vicine.
Mons. Vescovo, impossibilitato a venire prima, arrivò quando il
feretro era già in Duomo. Subito dopo sopraggiunse anche Mons.
Paolo Rota, Vescovo di Fidenza.
Durante il tragitto reggevano i cordoni del carro funebre il Sindaco,
dott. Mario Carlo Volta, il dott. Giangiacomo Cavalca Presidente Parrocchiale,
Don Enrico Moreschi in rappresentanza dei parroci del Vicariato e Don
Primo Mazzolari.
Tra le autorità, oltre a quelle cittadine, erano il senatore Ennio
Zelioli, il Prefetto di Cremona, il Maggiore dei CC. di Cremona, il Presidente
della Deputazione Provinciale avv. Ghisalberti.
Intanto che il corteo percorreva via Formis, via Romani, via Baldesio,
piazza Garibaldi e via Favagrossa parate a lutto, i sacerdoti recitavano
l'Ufficio dei Morti.
Giunti in Duomo, veniva celebrata da Don Amilcare Bombeccari, parroco
di Vicobellignano e decano dei Parroci del Vicariato, la solenne Messa
di suffragio, cantata dai sacerdoti. Il Duomo, gremito, fu tutto un coro
sommesso di canti e preghiere, sentito ed unanime, implorante l'eterno
riposo e la luce perpetua.
Al termine della Messa don Bombeccari leggeva parte del testamento lasciato
da Mons. Abate e tesseva l'elogio funebre. Venne poi impartita l'Assoluzione
al tumulo da Mons. Vescovo, il quale rivolgeva alla fine un commosso ringraziamento
a quanti avevano voluto onorare la memoria, partecipando ai funerali,
di Mons. Marini. E ricordando la volontà dell'Estinto che raccomandava
ai suoi Casalesi di pregare per Lui dopo la sua morte, Mons. Vescovo lo
assicurava a nome dei fedeli e dei confratelli del ricordo affettuoso
che tutti avrebbero avuto di lui. Ammoniva ancora il popolo di Casalmaggiore
perché praticasse gli insegnamenti che Mons. Marini aveva predicati
e dati in nome di Cristo durante il suo lungo apostolato, perché
una fede operosa e convinta sarebbe tornata dimostrazione più gradita,
e più riconoscente per l'Abate.
Si ricomponeva quindi di nuovo il corteo per accompagnare la bara al Cimitero.
Il corteo, passando tra due ali di popolo, sostava davanti al Palazzo
del Comune per ricevere il saluto reverente del Sindaco a nome della cittadinanza
e del prof. Orioli per le Scuole Elementari. Entrambi gli oratori richiamavano
le doti di umiltà, di bontà, di semplicità, di dedizione
che nei 35 anni di ministero a Casalmaggiore profuse a favore dì
tutti in distintamente, diventando così veramente Padre buono della
Parrocchia.
Giunto al Cimitero il feretro, prima dell'ultima benedizione, ebbe un
altro saluto, quello del dott. Giangiacomo Cavalca, presidente della Giunta
Parrocchiale, a nome dell'Azione Cattolica e di tutti i parrocchiani.
E come negli altri discorsi, fu la Sua bontà che venne lumeggiata,
l'amore verso il Signore e verso i poveri e i bimbi.
Fu poi tumulato nella Cappella Chiozzi, lultima del lato sinistro
del Cimitero.
(da VITA CATTOLICA del 12 aprile 1956)
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