LA DECORAZIONE DEL DUOMO
Nel 1927, in occasione del 25° di Sacerdozio, mons. Marini assunse
liniziativa di due interventi volti ad abbellire il Duomo.
Anzitutto venne deciso di onorare il Santo cui la chiesa era dedicata
con un ampio affresco nel catino dellabside che ne illustrasse il
Martirio. Lesecuzione venne affidata al pittore Verzetti.
Inoltre, considerato che nella struttura architettonica della chiesa vi
erano ventotto nicchie vuote, aperte nei pilastri e nelle murature perimetrali,
si pensò di collocarvi altrettante statue di santi. Lesecuzione
venne affidata agli scultori cremonesi Arturo e Pietro Ferraroni.
Le due iniziative furono favorevolmente accolte localmente, tanto che
le sottoscrizioni riuscirono a coprire nel giro di alcuni anni la spesa
incontrata di lire 75.000.
Tuttavia lautorità di tutela non fu dello stesso parere.
Infatti, mentre si sosteneva da parte dei promotori che anche lo stesso
architetto progettista Zuccari aveva previsto che le nicchie dovessero
contenere statue, la cui esecuzione era stata solo rinviata per motivi
contingenti, la Sovrintendenza di Milano era davviso che le nicchie
stesse avessero solo una funzione decorativa architettonica e che dovessero
quindi restare vuote.
Così come per le statue intervenne una decisa opposizione dalla
Sovrintendenza - superata non si sa come - così fu anche espressa
da parte della competente autorità diocesana la raccomandazione
a cancellare laffresco in occasione delleventuale futura ritinteggiatura
interna della chiesa.
Mons. Marini, in un opuscolo del 1931, aveva cercato di minimizzare il
dissenso: se vi è un punto nel quale è quasi impossibile
trovar tutti di pensiero è proprio nelle questioni di arte
tot capita tot sententiae.
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