"LA DECORAZIONE DEL DUOMO"
 
da "Ritrovarci": anno XXIX - numero speciale - aprile 2006

 

LA DECORAZIONE DEL DUOMO

Nel 1927, in occasione del 25° di Sacerdozio, mons. Marini assunse l’iniziativa di due interventi volti ad abbellire il Duomo.
Anzitutto venne deciso di onorare il Santo cui la chiesa era dedicata con un ampio affresco nel catino dell’abside che ne illustrasse il Martirio. L’esecuzione venne affidata al pittore Verzetti.
Inoltre, considerato che nella struttura architettonica della chiesa vi erano ventotto nicchie vuote, aperte nei pilastri e nelle murature perimetrali, si pensò di collocarvi altrettante statue di santi. L’esecuzione venne affidata agli scultori cremonesi Arturo e Pietro Ferraroni.
Le due iniziative furono favorevolmente accolte localmente, tanto che le sottoscrizioni riuscirono a coprire nel giro di alcuni anni la spesa incontrata di lire 75.000.
Tuttavia l’autorità di tutela non fu dello stesso parere. Infatti, mentre si sosteneva da parte dei promotori che anche lo stesso architetto progettista Zuccari aveva previsto che le nicchie dovessero contenere statue, la cui esecuzione era stata solo rinviata per motivi contingenti, la Sovrintendenza di Milano era d’avviso che le nicchie stesse avessero solo una funzione decorativa architettonica e che dovessero quindi restare vuote.
Così come per le statue intervenne una decisa opposizione dalla Sovrintendenza - superata non si sa come - così fu anche espressa da parte della competente autorità diocesana la raccomandazione a cancellare l’affresco in occasione dell’eventuale futura ritinteggiatura interna della chiesa.
Mons. Marini, in un opuscolo del 1931, aveva cercato di minimizzare il dissenso: “se vi è un punto nel quale è quasi impossibile trovar tutti di pensiero è proprio nelle questioni di arte … tot capita tot sententiae”.


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